La Risonanza Magnetica Funzionale (o fMRI) è un tipo particolare di risonanza magnetica che viene utilizzata, in ambito neuroradiologico, per rilevare quali aree cerebrali si attivano durante l’esecuzione di un determinato compito (come parlare, leggere, pensare o muovere una mano).
Che cos’è la Risonanza Magnetica Funzionale?
La fMRI è una tecnica di imaging biomedico non-invasiva, che fornisce una mappa delle aree cerebrali funzionalmente eloquenti. Viene impiegata sia a scopi clinici che di ricerca. Consente di verificare se, all’interno o nelle vicinanze di una lesione cerebrale, persiste un’attività funzionale importante, per poterla preservare. La rilevazione permette così di pianificare pre-operatoriamente l’approccio chirurgico ottimale e intra-operatoriamente aiuta il neurochirurgo a orientarsi fornendo informazioni strutturali e funzionali.
Quali pazienti possono effettuare la risonanza magnetica funzionale?
La risonanza magnetica è controindicata ai portatori di pacemaker (tranne quelli esplicitamente compatibili di recente introduzione), di alcuni tipi di protesi delle valvole cardiache e di impianti metallici, ed in generale in presenza di corpi estranei metallici nel corpo umano. La situazione viene, comunque, valutata dal medico responsabile dell’esecuzione dell’esame.
Per i pazienti claustrofobici è possibile effettuare l’esame con una risonanza magnetica aperta, un macchinario appositamente ideato per chi soffre di claustrofobia.
Come si svolge la risonanza magnetica funzionale?
Il paziente deve stendersi supino su un lettino che, attraverso un comando elettronico, viene fatto scorrere all’interno dell’apparecchiatura. Durante l’esame, il soggetto deve mantenere la testa ferma il più possibile perché i movimenti disturbano l’acquisizione delle immagini. In caso di malessere, può comunicare con il medico o con il personale addetto, tramite gli altoparlanti e i microfoni posizionate nella macchina. Durante il test, il paziente deve eseguire diversi compiti, come la visione di un video, l’ascolto di suoni, la memorizzazione di brani o la pressione su alcuni pulsanti. Si alternano delle fasi di riposo con delle fasi attive di svolgimento di un esercizio. L’attività neurale associata a un compito cognitivo specifico, infatti, viene rilevata attraverso il confronto tra le fasi di riposo e le fasi attive, che si alternano a blocchi. L’esame ha una durata generalmente compresa tra 30 minuti e 1 ora.
La risonanza magnetica funzionale è un esame doloroso e/o pericoloso?
La risonanza magnetica funzionale non è dolorosa né pericolosa.
Sono previste norme di preparazione all’esame?
Per consultare eventuali norme di preparazione all’esame, è possibile visitare la pagina dedicata (cliccando qui).