Lo stile di vita gioca un ruolo fondamentale nel benessere e nella salute di tutti noi. Una corretta alimentazione, un peso corporeo nella norma, una vita attiva e una costante attività fisica concorrono sia a prevenire patologie cardio-metaboliche e neoplastiche sia a gestirne l’eventuale presenza. Numerose evidenze scientifiche dimostrano come per i lungosopravviventi occuparsi di stile di vita sia non solo importante in un’ottica di salute e benessere generale, ma abbia benefici specifici.
Ecco cinque motivi in più per i quali un Cancer Survivor dovrebbe seguire un programma specifico:
- Migliora la prognosi e riduce il rischio di recidiva.
- Contrasta gli effetti collaterali spesso associati alle terapie farmacologiche necessarie alla gestione della patologia: si pensi a un aumento di peso e dei livelli di colesterolo e trigliceridi, con conseguente rischio cardiovascolare e metabolico, ai dolori a livello muscolare o a eventuali problemi di cardiotossicità associati ad alcuni trattamenti.
- Contribuisce nella gestione dello stress fisico e psicologico che la malattia comporta. Affrontare un tumore è molto faticoso da un punto di vista fisico e complesso dal lato psicologico e può indurre il paziente ad abbandonare eventuali buone abitudini in favore di uno stile di vita più rilassato o trascurato. I lungosopravviventi talvolta tendono a mangiare in maniera disordinata o scorretta (prediligendo magari alimenti calorici), a condurre una vita improntata alla sedentarietà, a non praticare attività fisica, anche perché spesso molto stanchi.
- Può essere uno strumento prezioso per ricominciare. Seppur guariti i lungosopravviventi faticano a riprendere in mano la propria vita, a guardare al domani, a fare progetti. Partire dallo stile di vita è un modo per ripartire in maniera sana.
- Riduce il rischio cardiometabolico che può essere presente nei survivors indipendentemente dalla patologia neoplastica (alcuni possono essere pazienti con ipertensione arteriosa, diabete, ecc).
Sebbene gli stili di vita riguardino ambiti quotidiani della vita di una persona, non bisogna minimizzarne o improvvisarne la gestione. I survivors devono essere seguiti da professionisti che, in seguito a una corretta valutazione clinica, impostino un programma di esercizio fisico e di alimentazione personalizzati.