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Attacco ischemico transitorio (TIA)


Un attacco ischemico transitorio (TIA sta per transient ischemic attack) è un episodio transitorio di disfunzione neurologica che avviene quando il flusso di sangue al cervello o alla retina viene bloccato per un breve periodo di tempo, generalmente per pochi minuti.  

Ciò può causare la comparsa di sintomi simili a quelli dell’ictus, ma temporanei. Le arterie che portano sangue e ossigeno al cervello possono essere ostacolate da un piccolo grumo solido di sangue (embolo o coagulo) oppure da un restringimento dovuto a una placca aterosclerotica lungo la parete dei vasi sanguigni. Un TIA avviene quando l’arteria si chiude per uno di questi motivi e poi si riapre da sola. Questa condizione determina una sofferenza per il cervello (ischemia), che tuttavia dura pochi minuti (transitoria) e quindi non causa lesioni ischemiche visibili agli esami radiologici come TAC e Risonanza magnetica cerebrale. Nella maggior parte dei casi dura meno di un’ora, ma secondo le recenti definizioni non vi sono limiti di tempo per stabilire se si è trattato di attacco ischemico transitorio o ictus ischemico.

Un TIA si manifesta con problemi quali difficoltà a parlare e a comprendere, improvvisa debolezza, paralisi facciale o degli arti, vertigini, calo della vista improvviso in uno dei due occhi o nella metà del campo visivo. Si tratta di sintomi simili a quelli dell’ictus, ma temporanei. Una persona che sperimenta un TIA deve contattare immediatamente il 118 per essere condotta in pronto soccorso, in quanto si tratta di un’emergenza neurologica.

Che cos’è l’attacco ischemico transitorio (TIA)?

L’attacco ischemico transitorio viene anche chiamato mini-ictus perché le cause e i sintomi sono simili a quelli dell’ictus, una volta chiamato anche colpo apoplettico o apoplessi.

Si tratta di un improvviso e temporaneo (in genere della durata minore a un’ora) blocco al flusso sanguigno che normalmente irrora il cervello e la retina. La sofferenza a cui è esposto il cervello è di breve durata e si manifesta con problemi a parlare, a muovere parti del corpo compreso il viso, a stare in equilibrio, di vista, o di natura motoria, che si protraggono fino al ripristino del normale flusso di sangue senza lasciare danni. Va precisato che durante un TIA l’ischemia (mancanza di sangue) transitoria è spesso un avvertimento che precede un episodio maggiore e quindi un ictus ischemico. Generalmente, una persona su tre che subisce un attacco ischemico transitorio ha un ictus entro un anno, se non si modificano i fattori di rischio.

Quali sono le cause di un attacco ischemico transitorio (TIA)?

La malattia deriva da un’alterazione del flusso sanguigno che porta ossigeno e nutrimento al cervello. Generalmente le cause sono due: il TIA può essere determinato da un coagulo che si forma in un’arteria che porta sangue al cervello. Il coagulo può anche formarsi altrove, a livello del cuore ad esempio, e muoversi nel sistema sanguigno fino al cervello (embolo). Allo stesso modo, il passaggio del sangue può essere bloccato da un restringimento dei vasi sanguigni provocato dall’accumulo di grassi (colesterolo) sulle pareti delle arterie che riducono il flusso oppure favoriscono la formazione di coaguli.

L’attacco ischemico transitorio è generalmente associato ad altre condizioni come l’ipertensione, il diabete, il colesterolo alto (ipercolesterolemia), il fumo, l’abuso di alcolici, l’uso della pillola anticoncezionale.

Quali sono i sintomi di un attacco ischemico transitorio (TIA)?

I sintomi dell’ischemia transitoria durano pochi minuti, generalmente non più di un’ora (oltre le 24 ore si parla di ictus), e includono:

  • Difficoltà a parlare (afasia) e a comprendere il linguaggio altrui.
  • Intorpidimento o paralisi temporanea di un lato del corpo, che interessa volto, braccia e gambe (emiparesi).
  • Diminuzione della sensibilità (ipoestesia).
  • Disturbo visivo con visione doppia (diplopia), visione offuscata o cecità.
  • Difficoltà a muoversi, perdita di equilibrio, mancanza di coordinazione, vertigini.
  • Mal di testa improvviso e intenso.

In presenza di questi sintomi è opportuno prestare attenzione immediata, perché potrebbero essere il campanello d’allarme di un ictus imminente.

Attacco ischemico transitorio (TIA): come si fa la diagnosi?

La diagnosi di attacco ischemico transitorio viene posta dallo specialista neurologo tramite una serie di esami, tra cui:

Per via della sua natura transitoria, il TIA si risolve piuttosto velocemente e, dunque, la persona interessata potrebbe non manifestare più sintomi al momento della visita specialistica, pertanto i sintomi vanno riferiti con grande precisione. 

La valutazione specialistica tempestiva è fondamentale, poiché il rischio di ictus a seguito di un TIA ha un aumento significativo nelle prime 48 ore.

Come trattare l’attacco ischemico transitorio (TIA)?

Abitualmente, in pazienti over 65 o che sono già stati interessati da TIA si consiglia l’assunzione di farmaci antitrombotici quali anticoagulanti o antiaggreganti (acido acetilsalicilico) per prevenire l’insorgenza di un altro TIA o di un ictus. Può essere indicata l’assunzione di anti-ipertensivi, o statine. Qualora vi fosse un’ostruzione della carotide da placca aterosclerotica in alcuni casi sarà opportuno agire chirurgicamente. In ogni caso, il paziente deve sempre seguire attentamente le indicazioni fornite dallo specialista di riferimento.

Un adeguamento dello stile di vita è necessario e pertanto è bene:

  • eliminare dall’alimentazione i grassi saturi e ridurre il sale
  • effettuare attività fisica giornaliera
  • ridurre al minimo il consumo di alcol 
  • eliminare il fumo di sigaretta. 

Come prevenire l’attacco ischemico transitorio (TIA)?

Per prevenire l’attacco ischemico transitorio occorre prestare particolare attenzione a contenere i principali fattori di rischio. Avere uno stile di vita sano, con un’alimentazione bilanciata ricca di verdura e frutta e povera di sale, grassi e di alcol, e in cui si effettua regolarmente attività fisica, aiuta a limitare o evitare lo sviluppo di patologie associate a un attacco ischemico transitorio, come obesità, ipertensione, ipercolesterolemia e diabete.

Importante anche smettere di fumare ed effettuare regolarmente alcuni esami di controllo, come quelli della pressione e della glicemia.

Ultimo aggiornamento: Settembre 2024
Data online: Novembre 2018

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