Che cos’è l’acne?
L’acne è una condizione infiammatoria dell’unità pilosebacea della pelle, che si manifesta con la comparsa di lesioni di vario tipo. Si può manifestare con comedoni (punti neri e bianchi), papule e pustole e, nei casi più gravi, possono essere presenti anche noduli o cisti. Le lesioni dell’acne si localizzano principalmente al volto, collo, torace e dorso. L’acne, quando si verifica in forma severa o non viene trattata correttamente, può indurre cicatrici permanenti e macchie scure persistenti (pigmentazione post-infiammatoria). Sia l’acne sia gli eventuali esiti cicatriziali possono avere un impatto negativo sulla sfera psicologica della persona, condizionando la qualità della vita dei pazienti.
L’acne si distingue principalmente in acne giovanile o adolescenziale e in acne tarda o tardiva.
L’acne giovanile o adolescenziale, può iniziare a manifestarsi in età pre-adolescenziale e può migliorare dopo questo periodo o perdurare nell’adulto. In generale questo tipo di acne interessa circa il 75% della popolazione tra i 14 e i 20 anni.
L’acne tarda o tardiva compare nell’adulto anche se non interessato da acne giovanile e coinvolge soprattutto la popolazione femminile.
Due forme di acne più rare sono invece l’acne neonatale, che interessa i neonati, e l’acne gravidica che si manifesta in gravidanza.
Dal punto di vista clinico, si distingue invece il tipo di acne valutando il tipo di lesioni prevalenti. Per esempio l’acne comedonica comporta una prevalenza di punti neri o punti bianchi che se non trattati evolvono in pustole, mentre l’acne nodulo-cistica (acne conglobata) comporta la presenza di noduli multipli e cisti di varia grandezza su viso e tronco.
Quali sono le cause dell’acne?
L’acne è provocata da una serie di concause e processi, come l’alterazione del processo di formazione dello strato cutaneo (cheratinizzazione), l’aumento di produzione di sebo, lo stato di infiammazione e la colonizzazione del batterio Cutibacterium acnes.
Nel dettaglio, la comparsa degli ormoni nel periodo dell’adolescenza causa l’aumento di volume delle ghiandole sebacee e l’inizio della produzione del sebo. Il sebo è una secrezione oleosa, volta a proteggere la cute dalle infezioni e che in alcune persone maggiormente predisposte, può presentarsi in quantità superiori alla norma e, in associazione all’aumento della presenza del batterio Cutibacterium acnes, può svolgere un’azione irritante e indurre la formazione del comedone.
Il comedone è come un tappo che impedisce lo scorrimento del sebo dalla ghiandola alla superficie della cute. I grassi che compongono il sebo, ristagnando, si degradano e diventano irritanti, contribuendo alla proliferazione dei batteri e allo sviluppo di papule, pustole, noduli e cisti. Infine, può avvenire una distruzione del follicolo con la formazione della relativa cicatrice.
Una delle cause correlate all’insorgenza dell’acne è la familiarità, cioè una predisposizione specifica a sviluppare questo disturbo. Intervengono poi fattori esterni come l’igiene, l’inquinamento ambientale, gli agenti ossidanti (fumo, alcol), i disordini di alimentazione e lo stress.
Inoltre, una dieta ad alto contenuto glicemico e di grassi saturi può peggiorare un’acne già in atto, stimolando l’infiammazione e la produzione di sebo.
Inoltre, il paziente con acne cerca di lavarsi con frequenza, spesso con molto sapone, nel tentativo di “asciugare” la cute seborroica e acneica; purtroppo, questo aumenta la secrezione di sebo e l’irritazione, peggiorando l’acne. Quando si ha l’acne occorre lavarsi con detergenti specifici e non strofinare la cute.
Infine, assolutamente da evitare lo schiacciamento dei punti neri o dei foruncoli, in quanto può provocare una sovrainfezione batterica ed aumentare il rischio di formazione di cicatrici.
Quali sono i sintomi dell’acne?
Le principali manifestazioni dell’acne sono:
- comedoni aperti (punti neri)
- comedoni chiusi (punti bianchi)
- papule (piccoli rilievi della cute di colore rosa)
- pustole (con all’interno pus e l’estremità superiore di colore bianco o giallo)
- noduli (formazioni sottocutanee)
- cisti (lesioni profonde)
- eritema.
Queste manifestazioni possono associarsi a sintomi come fastidio, prurito e dolore all’area interessata.
Il grado di acne si valuta in base alla severità delle lesioni e si distingue in acne lieve, moderata, o severa.
L’acne lieve comporta la presenza di comedoni e lesioni non-infiammatorie o minimamente infiammatorie.
L’acne moderata si associa a una maggiore presenza di comedoni, papule e pustole, con una prevalenza delle lesioni infiammatorie.
L’acne severa, invece, presenta lesioni più importanti, quindi noduli o cisti e, oltre al volto, interessa in genere anche il tronco.
Acne: come si fa la diagnosi?
L’acne viene diagnosticata dallo specialista dermatologo. La diagnosi è di tipo clinico e si svolge durante la visita dermatologica. Chi presenta sintomi associati all’acne deve fare riferimento al dermatologo ed evitare “terapie fai da te”: intervenire adeguatamente, infatti, consente di evitare la formazione di cicatrici.
Come trattare l’acne?
Il trattamento dell’acne dipende dalla severità del disturbo.
Per il trattamento dell’acne lieve si utilizzano in genere terapie topiche con detergenti specifici e creme ad azione antisettica o antibiotica, oppure retinoidi (derivati della vitamina A) topici e con azione levigante, che agiscono direttamente su comedoni e microcisti.
Può essere indicato anche eseguire peeling e micropeeling, applicando quindi sulle aree interessate dal disturbo soluzioni a base di acido glicolico o acido salicilico, che contribuiscono a migliorare la cheratinizzazione della cute.
Per il trattamento dell’acne moderata e severa è invece utile la terapia sistemica orale con antibiotico e/o isotretinoina (un derivato della vitamina A). Questa terapia può dare effetti collaterali, quindi è importante seguirla esclusivamente sotto stretto controllo medico.
Nella popolazione femminile, quando l’acne si associa a squilibri ormonali o ovaio policistico, può essere prescritto l’uso di una pillola anticoncezionale specifica ad azione antiandrogena.
In presenza di cicatrici da acne, invece, si può fare ricorso al trattamento con laser CO2 ablativo in modalità ablativa frazionata. Questo trattamento consente di rigenerare naturalmente la cute, riducendo la profondità della cicatrice e lasciando una pelle più uniforme e compatta. Il trattamento con laser CO2 ablativo viene prescritto se il disturbo sottostante è controllato ottimamente dalla terapia farmacologica e non può essere eseguito su pelle abbronzata o prima di un’esposizione solare, in gravidanza, in allattamento e se si stanno assumendo determinati farmaci.
Per macchie da acne e cicatrici con una vascolarizzazione importante viene invece usato il DYE laser, un trattamento che diminuisce l’infiammazione e interviene sulla cicatrice, rimodellandola e rendendola piatta e di colore simile alla cute circostante.
Come si previene l’acne?
Se si è predisposti all’acne occorre evitare di:
- usare creme, detergenti o trucchi comedogenici o irritanti
- andare a dormire senza aver rimosso il trucco
- schiacciare i punti neri e i brufoli
- esporsi al sole e alle lampade UV senza aver applicato una protezione solare
- avere un’alimentazione con cibi ad alto indice glicemico e di grassi saturi.
La visita dermatologica è utile per diagnosticare e trattare le patologie cutanee, come l’acne, o per monitorarne l’eventuale evoluzione se già diagnosticata.
Ultimo aggiornamento: Febbraio 2025
Data online: Settembre 2015