Il tumore dello stomaco, in Italia e nel mondo, ha registrato una diminuzione dei casi soprattutto grazie alla riduzione dell’infezione da Helicobacter pylori. Secondo i dati del Registro dei tumori AIRTUM, nel 2020 sono state circa 14.500 le nuove diagnosi con una prevalenza dei maschi (8.500 casi) sulle femmine (6.000 casi).
Si tratta di una neoplasia che rientra tra quelle a peggior prognosi con una sopravvivenza a 5 anni in Europa pari al 25%: in Italia al 31% per i maschi e 34% per le femmine, soprattutto a causa del ritardo nella diagnosi. Infatti, nella maggior parte dei casi, la diagnosi di tumore dello stomaco avviene a uno stadio localmente avanzato e metastatico. Il tumore dello stomaco ha un’incidenza più alta nei paesi asiatici (Giappone, Cina, Corea) e più bassa nei paesi occidentali (USA, Europa).
Cos’è il tumore dello stomaco?
I tumori dello stomaco, chiamati adenocarcinomi gastrici, originano nella maggior parte dei casi dalla mucosa di rivestimento interno della parete gastrica. Più rari sono invece i tumori che hanno origine dagli strati più profondi della parete gastrica (tumori stromali gastrointestinali-GIST, sarcomi), dal tessuto linfatico (linfomi) e, più raramente, da cellule che producono ormoni (carcinoidi).
L’adenocarcinoma può diffondersi per contiguità, cioè può coinvolgere precocemente i linfonodi adiacenti allo stomaco, e tardivamente gli organi vicini, come il pancreas, il colon, la milza e il fegato, e può metastatizzare organi distanti, come il polmone, attraverso il sangue. Diversi invece sono i meccanismi che determinano l’estensione del tumore al peritoneo, una delle sedi più frequenti e spesso causa di inoperabilità della malattia.
Fattori di rischio del tumore dello stomaco
I principali fattori di rischio per lo sviluppo del tumore gastrico si riferiscono ad abitudini quali:
- una dieta ricca di cibi salati e affumicati, e povera di frutta e vegetali;
- fumo di sigaretta;
- storia familiare di cancro dello stomaco;
- infiammazione cronica dello stomaco spesso da Helicobacter pylori (Hp);
- anemia perniciosa;
- polipi gastrici;
- una pregressa resezione gastrica per ulcera.
Le più efficaci strategie di prevenzione sono il controllo dei fattori di rischio modificabili e l’incremento di fattori protettivi come:
- seguire la dieta mediterranea;
- evitare il fumo;
- eradicare l’infezione da Helicobacter pylori con terapie mirate;
- controlli endoscopici nelle forme familiari e nelle persone sottoposte a resezione gastrica per ulcera.
Quali sono i sintomi del tumore dello stomaco?
I sintomi del tumore allo stomaco (carcinoma gastrico) sono correlati alla sede del tumore. Negli stadi iniziali, i sintomi sono solitamente generici, come:
- difficoltà di digestione;
- eruttazioni postprandiali;
- senso di riempimento precoce.
Nelle fasi avanzate possono comparire:
- nausea;
- dolore gastrico;
- vomito;
- dimagrimento;
- stanchezza.
Diagnosi
La diagnosi dei tumori dello stomaco si avvale della valutazione clinica dello specialista e di esami di approfondimento specifici per lo studio e la stadiazione del tumore, quali:
- Esofago-gastro-duodenoscopia (EGDS): è l’esame più importante e si effettua con endoscopio flessibile introdotto dalla bocca, permettendo l’esplorazione visiva diretta della prima parte del tubo digerente. Durante l’EGDS è possibile effettuare manovre chirurgiche, prelievi di tessuti (biopsia) per la diagnosi istologica;
- Esame istologico: permette di stabilire la natura della lesione cancerogena prelevata, definire il sottotipo di tumore e, grazie ad approfondimenti molecolari (test di valutazione di HER2), indicare i trattamenti più appropriati;
- RX del tubo digerente: si effettua solo in casi selezionati, dal momento che è poco utile nell’identificare piccole lesioni e non consente la diagnosi istologica;
- Ecoendoscopia: è un esame che si effettua con un particolare endoscopio dotato di una minuscola sonda a ultrasuoni che consente di valutare la profondità dell’invasione tumorale nella parete gastrica e lo stato dei linfonodi adiacenti allo stomaco. Da un punto di vista tecnico, l’ecoendoscopia produce i risultati migliori quando è eseguita da endoscopisti esperti. I medici di Humanitas eseguono questa procedura da diversi anni;
- TAC: è l’esame diagnostico indispensabile per la stadiazione iniziale del tumore e per i controlli dopo terapia. La TAC viene effettuata con apparecchiature diagnostiche di ultima generazione che usano basse dosi di radiazioni ionizzanti, per fornire immagini assiali accurate e 3D del corpo umano con possibilità di ricostruzioni su tutti i piani dello spazio;
- Risonanza magnetica (RM): è l’esame che si effettua in presenza di dubbi clinici a livello addominale, insorti con le altre modalità di indagine, sia in fase di stadiazione sia nel follow up. In Humanitas vengono usate apparecchiature ad alto campo in grado di fornire approfondimenti diagnostici;
- Tomografia a Emissione di Positroni (PET): è un esame utile nella diagnostica delle metastasi a distanza, che richiede l’uso di una piccola quantità di glucosio radioattivo che, metabolizzato dalle cellule tumorali, permette di evidenziare la rapidità di crescita del tumore e rilevare alterazioni non visibili con altre metodiche;
- TC-PET: in Humanitas, spesso TAC e PET vengono associate in un unico esame al fine di aumentare ulteriormente l’accuratezza delle immagini diagnostiche.
Trattamenti
Con diagnosi di tumore dello stomaco, il trattamento principale è l’asportazione chirurgica di parte dello stomaco (gastrectomia subtotale) o di tutto lo stomaco (gastrectomia totale), a seconda dell’estensione della malattia.
Terapia endoscopica
L’asportazione endoscopica della lesione, come dimostrato dall’esperienza giapponese in cui il tumore gastrico è frequente, è sicura ed efficace nelle forme iniziali, in cui il tumore è limitato agli strati più interni della parete gastrica, cioè alla mucosa e allo strato superficiale della sottomucosa, e non sono riconoscibili linfonodi malati.
Chirurgia
Nei carcinomi invasivi, che in Italia rappresentano la maggioranza dei tumori dello stomaco, l’indicazione standard è la rimozione di 2/3 dello stomaco (gastrectomia subtotale), se la neoplasia è localizzata nelle porzioni finali dello stomaco, o di tutto lo stomaco (gastrectomia totale), se è situata nelle porzioni più vicine al cardias (la valvola). In quest’ultimo caso, infatti, è opportuno rimuovere un ampio margine di tessuto sano per evitare che la neoplasia si possa riformare localmente.
Il trattamento chirurgico di rimozione dello stomaco è sempre associato all’asportazione dei linfonodi regionali, che nella maggior parte dei casi sono sede di malattia; prelevati e sottoposti a esame istologico, permettono di determinare con precisione l’estensione del tumore nell’organo e nei linfonodi regionali, e la sua aggressività biologica.
In casi selezionati, grazie alla notevole esperienza in tecniche mini-invasive avanzate degli specialisti di Humanitas, il trattamento chirurgico può prevedere un approccio laparoscopico: attraverso piccole incisioni sull’addome, è possibile eseguire le manovre chirurgiche attraverso piccole cannule introdotte nell’addome. L’approccio tramite laparoscopia permette di ottenere gli stessi risultati oncologici dell’approccio tradizionale, ma con un recupero più rapido e complicanze ridotte (è uno standard in Giappone, Corea e Cina, dove la malattia in stadio precoce è molto più frequente che in Europa).
Referente per il trattamento chirurgico è il Prof. Carlo Castoro.
Chemioterapia
Nei casi di tumore allo stomaco localmente molto esteso, che non soddisfa i criteri di radicalità per l’asportazione chirurgica, la chemioterapia neoadiuvante ha l’obiettivo di ridurre l’estensione della neoplasia e renderla asportabile. La chemioterapia ha un ruolo anche nel trattamento di neoplasie potenzialmente resecabili, prive di infiltrazione di organi adiacenti e di metastasi a distanza. Questo tipo di tumori può beneficiare di un trattamento chemioterapico perioperatorio con l’obiettivo di determinare una riduzione delle dimensioni della neoformazione e delle linfoadenopatie, al fine di aumentare la radicalità chirurgica e la sopravvivenza a lungo termine.
Dopo la chirurgia, la chemioterapia viene utilizzata come trattamento precauzionale, nei casi in cui l’esame istologico abbia individuato dei fattori di rischio per la ricomparsa del tumore. Infine, la chemioterapia è il trattamento principale quando siano già state accertate metastasi a distanza. In questo stadio di malattia, pazienti con carcinoma gastrico positivo per la proteina HER-2 possono beneficiare di un trattamento con l’anticorpo monoclonale trastuzumab in associazione alla chemioterapia.
Radioterapia
La radioterapia è indicata in presenza di residui tumorali micro o macroscopici, a seguito di chirurgia, ma può anche essere effettuata come trattamento precauzionale dopo chirurgia radicale. La radioterapia è inoltre indicata a scopo sintomatico in pazienti con dolore o a scopo emostatico in caso di sanguinamento non controllabile con altre metodiche. La radioterapia stereotassica corporea SBRT può essere usata a scopo ablativo in pazienti selezionati con poche lesioni secondarie.
Trattamenti palliativi
I trattamenti palliativi hanno l’obiettivo di dare al paziente un significativo miglioramento dei sintomi. Quando il tumore non è operabile e causa un’ostruzione dello stomaco o del duodeno, l’inserimento di una endoprotesi (un tubo) per via endoscopica consente il transito degli alimenti.
Nel caso di stenosi (restringimento) non trattabile endoscopicamente o di tumore sanguinante, può essere proposta una chirurgia palliativa: si tratta dell’asportazione parziale o totale dello stomaco con collegamento tra lo stomaco e l’intestino tenue (bypass gastro-digiunale).
Gruppo multidisciplinare
In Humanitas il trattamento del tumore dello stomaco prevede un approccio multidisciplinare e si basa sull’integrazione clinico-professionale di medici altamente specializzati quali gastroenterologi, chirurghi, oncologi medici e radioterapisti, sulla qualità dei servizi di diagnostica degli anatomopatologi, radiologi interventisti, endoscopisti, e di supporto terapeutico, come nutrizionisti, dietologi, fisiatri e fisioterapisti. Questo approccio garantisce ad ogni paziente le migliori opportunità per prevenire, diagnosticare e trattare la malattia.
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