Fondazione Humanitas festeggia il decennale con un convegno nazionale. Premiati i migliori programmi di sostegno e assistenza provenienti da tutta Italia.
Esistono bisogni psicologici, pratici e relazionali che emergono e si sviluppano durante la malattia, il ricovero in ospedale, il ritorno a casa. Questi bisogni sollecitano le strutture sanitarie ad offrire ai loro pazienti risposte che superano il confine delle terapie e spostano in avanti la frontiera dell’umanizzazione fino a considerare tutti i differenti aspetti della persona. La ricerca di soluzioni mirate coinvolge sempre più spesso le organizzazionichiamate ad offrire servizi flessibili e differenziati a seconda delle necessità concrete.
Questi i temi di un convegno dal titolo “Ospedale: nuove frontiere dell’umanizzazione” organizzato mercoledì 28 ottobre 2009 da Fondazione Humanitas per riflettere e confrontarsi con chi promuove esperienze innovative a livello nazionale e internazionale nella risposta ai bisogni di malati e familiari, a fianco delle cure. Ospedali costruiti a misura di paziente, programmi di sostegno per malati e familiari e ruolo del volontariato negli attuali sistemi sanitari saranno tra i temi principali degli interventi dei relatori dell’evento: Giuseppe De Rita Presidente Censis, Don Gino Rigoldi Presidente Comunità Nuova onlus, Giangiacomo Schiavi Vicedirettore Corriere della Sera, Emanuele Ranci Presidente IRS (Istituto per la Ricerca Sociale).
Nata dieci anni fa da una costola dell’omonimo ospedale, Fondazione Humanitas ha come mission la promozione della qualità della vita del malato e della sua famiglia e oggi è attiva in tutte le aree di cura dell’ospedale grazie alla presenza di più di 150 volontari coordinati e formati in modo competente per essere inseriti in un contesto così delicato come quello di un policlinico. Con il progetto Elios la Fondazione è presente con 31 volontari anche presso Humanitas Gavazzeni di Bergamo.
“I volontari Humanitas – spiega Giuliana Bossi Rocca, Segretario Generale della Fondazione – contribuiscono con il loro impegno a rendere l’ospedale un luogo di incontro e relazione, facilitando con il loro ruolo di accoglienza e orientamento il contatto con la struttura”.
Non solo un volontariato di ascolto e compagnia, dunque, ma una squadra di persone che con il loro servizio permettono alla Fondazione di realizzare programmi di sostegno per pazienti e familiari, specifici e mirati a seconda delle differenti necessità. Qualche esempio: il Servizio di Accoglienza in ospedale che accompagna anziani e disabili nel compimento di visite ed esami, l’attività del “Libro in camera” una biblioteca con più di 4000 titoli “circolante” nelle degenze e infine i programmi di aiuto nelle situazioni di malattie croniche: per i dializzati, per i cardiopatici, per i caregivers dei malati di Alzheimer e, particolarmente innovativo, quello per le persone colpite da ictus e i loro familiari.
A conclusione della giornata, saranno premiati i progetti vincitori del Premio Mirasole, per soluzioni innovative nella risposta ai bisogni della persona, paziente e familiare, al quale hanno partecipato 60 strutture da tutta Italia con contributi e idee di grande qualità rivolti in particolare ai pazienti oncologici e ai bambini o sviluppati a favore di situazioni di assistenza domiciliare per malati cronici e famiglie. Una giuria di esperti del settore ha valutato di assegnare 15 premi a interventi che rispecchiassero la varietà dei progetti pervenuti, per provenienza geografica, patologia e destinatari. Scopo del concorso, lo scambio di informazione e know how su esperienze di sostegno a pazienti e familiari in particolare per le condizioni di malattie croniche o di emergenza.
L’evento è patrocinato da Regione Lombardia – Direzione Generale Sanità, Comune di Rozzano, ASL Mi2.
Convegno Nazionale
28 Ottobre 2009 – ore 9.30
Ospedale: nuove frontiere dell’umanizzazione
Auditorium del Centro di Ricerca, Didattica e Riabilitazione
Via A. Manzoni, 113 – Rozzano (MI)
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2.3 milioni visite
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+56.000 pazienti PS
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+3.000 dipendenti
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45.000 pazienti ricoverati
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800 medici