- Vertigini: i sintomi
- Vertigini posizionali e labirintite: le cause
- Vertigini soggettive: un problema muscolo-scheletrico
- Le altre patologie associate alle vertigini
Le vertigini sono un disturbo piuttosto comune, che può rivelarsi un campanello d’allarme per l’insorgenza di varie patologie, da quelle di origine otorinolaringoiatrica, a condizioni severe di natura cerebrovascolare o come le neoplasie e la sclerosi multipla. Individuare la causa delle vertigini, quindi, soprattutto quando si presentano in maniera ripetuta, può essere fondamentale per risolvere sia il sintomo sia la patologia sottostante.
Ne parliamo con il dottor Domenico Villari, otorinolaringoiatra presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
Vertigini: i sintomi
La vertigine è un disturbo a carico del sistema di equilibrio del corpo e che coinvolge la trasmissione di impulsi tra orecchie, occhi, ma anche muscoli e articolazioni fino al sistema nervoso centrale.
Quando la vertigine si manifesta principalmente con una sensazione di giramento dello spazio circostante intorno alla persona che ne soffre (vertigine oggettiva) la causa può essere ricercata nei disturbi dell’orecchio interno, nella sua componente labirintica, come la canalolitiasi e la neuronite vestibolare (chiamata più spesso labirintite).
In presenza invece di quelle che chiamiamo vertigini soggettive, ossia il cosiddetto capogiro, si ha la sensazione che sia il corpo stesso della persona a ondeggiare all’interno dello spazio. In questo secondo caso, la vertigine può associarsi a disturbi non otorinolaringoiatrici, spesso di natura neurologica o anche posturale muscoloscheletrica, soprattutto a carico del distretto cervicale posteriore.
Vertigini posizionali e labirintite: le cause
Le vertigini posizionali (canalolitiasi o cupololitiasi) si manifestano durante i movimenti di rotazione della testa o del busto. Può insorgere da sdraiati o da seduti, abbastanza tipica è l’insorgenza improvvisa durante un cambio di posizione nel letto durante la notte o al mattino al risveglio. La vertigine è provocata dallo malposizionamento degli otoliti, quei “sassolini” formati da cristalli di carbonato di calcio che si trovano all’interno del vestibolo, una sezione del labirinto dell’orecchio interno. Gli otoliti per motivi patologici, a causa di infiammazioni (banali virus influenzali) o traumi (cranici anche lievi o colpi di frusta), si spostano dalla loro sede originaria (macule utricolari e sacculati) collocandosi in modo anomalo nei canali semicircolari, provocando crisi vertiginose rotatorie molto violente ma dalla breve durata.
Le vertigini posizionali si risolvono tramite esecuzione di manovre liberatorie, dei movimenti che lo specialista otorinolaringoiatra esegue sulla persona interessata in modo da ripristinare la posizione originaria degli otoliti. Durante l’esecuzione delle manovre, il paziente avverte la stessa vertigine che ha già provato e avere nausea e percezione di instabilità per le successive 24-36 ore, ma sono sintomi del tutto naturali che indicano il ritorno degli otoliti alla loro posizione di partenza, e sono funzionali al ripristino del benessere e delle risoluzione della patologia.
La labirintite, il cui nome corretto è neuronite vestibolare, è una patologia infiammatoria, spesso di origine virale (ma alle volte anche di tipo microischemico vascolare), che interessa il nervo vestibolare. Il suo sintomo principale è una vertigine oggettiva persistente, che non si manifesta in concomitanza di movimenti specifici della testa ma si presenta in maniera spontanea e, solitamente, improvvisa. Il trattamento per questo tipo di patologia prevede l’utilizzo di farmaci sintomatici per contenere la sensazione di vertigine e i sintomi spesso associati, come nausea, vomito e cefalea, ma la vertigine vera e propria si risolve solo con il fisiologico esaurirsi dell’infiammazione.
Vertigini soggettive: un problema muscolo-scheletrico
Le vertigini soggettive, invece, non si associano a problematiche di natura otorinolaringoiatrica bensì, spesso, a disturbi di natura muscolo-scheletrica e articolare, in particolar modo a carico del collo (cervicale).Lo specialista di riferimento in questo caso è il fisiatra e il trattamento, è di tipo fisioterapico perché si va a intervenire sulla postura, sulla rigidità muscolare e su eventuali disturbi artrosici e/o artritici.
Un’altra frequente causa di vertigini soggettive può essere quella legata a problematiche dell’articolazione temporomandibolare, quali sublussazioni e/o infiammazioni, causate da fenomeni quali il bruxismo, condizione che si manifesta in particolare durante il sonno e in presenza di ansia e stress e che porta a digrignare i denti, stringere le mascelle e sfregare le arcate dentali tra loro. In questo caso lo specialista di riferimento è l’odontoiatra/gnatologo, che ha specifiche competenze nello specifico campo e che può risolvere il problema all’articolazione temporomandibolare, e conseguentemente anche le vertigini, con l’applicazione di un bite o altri trattamenti ortodontici.
Le altre patologie associate alle vertigini
Le cause sottostanti le vertigini, infine, possono essere più severe e comportare un intervento medico più importante. Parliamo per esempio delle vertigini soggettive provocate dall’ipertensione, un disturbo che interessa in particolar modo la popolazione over 60 e che può comportare delle alterazioni nel flusso di sangue che arriva all’orecchio interno. Le problematiche cardiovascolari, inoltre, possono associarsi anche a eventi severi, come ictus o emorragia cerebrale. In questi casi le vertigini sono abitualmente accompagnate da manifestazioni neurologiche come la cefalea, la paralisi dei nervi cranici e l’impossibilità a muovere parti del viso o arti.
Altre malattie severe che possono associarsi all’insorgenza di vertigini soggettive, in questo caso con attacchi recidivanti e ravvicinati, sono le neoplasie cerebrali e la sclerosi multipla. Infine, quando il percorso di diagnosi ha escluso la natura organica delle vertigini, la causa sottostante può risiedere nello stress. Stati di ansia accentuati e prolungati, infatti, possono far emergere tra i sintomi psicosomatici anche le vertigini, spesso croniche.
Per questi motivi, considerata la molteplicità di disturbi che possono associarsi alle vertigini è opportuno, quando si dovessero verificare ripetuti episodi di questo tipo, fare riferimento allo specialista otorinolaringoiatra, in modo da valutare insieme il percorso di diagnosi e trattamento più adeguato.
Visite ed esami
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici