“La nuova frontiera della lotta contro il cancro è l’immunologia”: a dichiararlo in un’intervista a Il Venerdì di Repubblica, è il professor Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas e autore di “Immunità e vaccini”, edito da Mondadori.
I vaccini nella prevenzione
L’uso dei vaccini nella lotta contro il cancro è in questo momento riservato alla sola prevenzione, in particolare contro i tumori del fegato e della cervice uterina. Non sono ancora disponibili vaccini terapeutici perché, come spiega il professor Mantovani: “Non sappiamo ancora addestrare le cellule killer del sistema immunitario con un vaccino e, una volta che i linfociti, ossia la nostra spontanea risposta immunitaria al cancro, vengono frenati dalle difese del tumore, non siamo in grado di riattivarli con un vaccino”.
Una nuova strategia
“Abbiamo scoperto anticorpi che riescono a togliere i freni ai linfociti, agendo su due recettori, detti Ctla-4 e Pd1. Quindi potremo tentare di abbinare a questi anticorpi un vaccino anticancro”, racconta il professor Mantovani. Questi anticorpi inoltre, anche da soli, sembrano efficaci contro il melanoma: il 20% dei pazienti affetti da questo aggressivo tumore cutaneo e trattati con gli anticorpi, mostra una sopravvivenza a lungo termine, con speranze di guarigione.
Intervenire sugli alleati del tumore
In presenza di un tumore avanzato, alcune cellule immunitarie (come i macrofagi) non solo non svolgono più il loro solito compito di difesa, ma aiutano il tumore favorendo lo sviluppo di vasi sanguigni che lo alimentano, producono fattori di crescita per le cellule cancerose e le aiutano a formare metastasi. “Oggi grazie a una scoperta congiunta della dottoressa Paola Allavena, di Humanitas, e di Maurizio D’Incalci, dell’Istituto Mario Negri, sappiamo che un farmaco antitumorale recente, la trabectedina, sviluppato in larga misura in Italia, non solo aggredisce le cellule tumorali, ma elimina anche una parte di quei macrofagi che vengono “corrotti” dal cancro”, continua il professor Mantovani.
Una preziosa sperimentazione
Un’altra strategia anti-cancro consiste nel prelevare le cellule dal paziente, addestrarle in provetta a combattere il tumore e re-iniettarle nell’organismo. Una sperimentazione clinica coordinata dal professor Mantovani con il sostegno di Airc, sta offrendo importanti risultati contro i linfomi.
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