Ariel presenta le mattinate di gioco e musica per i bimbi disabili in compagnia dei volontari della Fondazione.
“Un sabato per voi!” è il nome della nuova iniziativa promossa da Fondazione Ariel per aiutare le famiglie con bambini affetti da Paralisi Cerebrale Infantile e altre disabilità neuromotorie.
Questa volta i protagonisti sono i bambini e i ragazzi delle famiglie di Ariel, che potranno trascorrere qualche ora al sabato, in compagnia dei nostri volontari, per una mattinata di gioco, musica e tanto divertimento.
L’intrattenimento dei bambini è rivolto a tutti i genitori, indipendentemente dalla loro partecipazione ai corsi di formazione gratuita di Fondazione Ariel, e ai giovani pazienti ricoverati presso il reparto di Neuro-Ortopedia Pediatrica dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (MI).
Ecco le date delle giornate di “Un sabato per voi!” organizzate presso l’Auditorium dell’Istituto Clinico Humanitas; i bambini potranno partecipare a tutti i sabati indicati o solo ad alcuni secondo le esigenze di mamma e papà:
– 9 aprile 2011 ore 9.30-13.00
– 16 aprile 2011 ore 9.30-13.00
– 30 aprile 2011ore 9.30-13.00
– 7 maggio 2011 ore 9.30-13.00
“Un sabato per voi!” nasce con l’obiettivo di offrire ai bambini e ai ragazzi di Ariel occasioni d’incontro e di socializzazione – spiega la dottoressa Stefania Cirelli, responsabile dei volontari di Fondazione Ariel e dell’iniziativa – I genitori potranno affidare i loro figli al nostro gruppo di volontari che, affiancato da esperti nel gioco e nell’animazione con bambini e giovani con disabilità, proporrà una mattinata piacevole e stimolante”.
Per informazioni e iscrizioni basta contattare la Fondazione Ariel al numero verde gratuito 800.133.431.
Fondazione Ariel è un’organizzazione senza scopo di lucro attiva dal 2003 per assistere le famiglie con bambini affetti da Paralisi Cerebrale Infantile e altre disabilità neuromotorie.
La Paralisi Cerebrale Infantile (PCI) colpisce un bambino ogni 500 nuovi nati ed è dovuta a un danno irreversibile del sistema nervoso centrale. I bambini che ne sono affetti presentano, fin dai primi mesi di vita, un ritardo neuropsicomotorio che colpisce tutto il corpo con intensità differente e con ripercussioni progressivamente invalidanti.
La nascita di un bambino colpito da PCI è difficilmente prevedibile; è un evento improvviso e inaspettato che destabilizza e stravolge tutta la famiglia: accanto ai sensi di colpa, di rabbia e di rifiuto si affacciano un forte senso di inadeguatezza, di incapacità, di isolamento da parte dei genitori, di trascuratezza da parte dei fratelli e delle sorelle.
A cura della Redazione
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