Varcare il cancello dell’ospedale e sentirsi perduti: può capitare a pazienti stranieri, disabili o anziani. Non sapere dove recarsi per fare un esame, o un intervento in Day Hospital, od anche a chi rivolgersi per essere ricoverati.
Un nuovo progetto
“Per far fronte a questa situazione, e per provvedere con sempre maggiore consapevolezza ed efficacia al benessere pratico e psicologico dei pazienti, la Fondazione insieme all’Istituto Clinico Humanitas si sta impegnando per creare un “Servizio di Accoglienza” secondo le migliori tradizioni di alcuni ospedali europei – spiega Giuliana Bossi Rocca, Segretario Generale della Fondazione. Si tratta di un’iniziativa molto complessa che coinvolge vari settori di Humanitas (il PARC, i Servizi Generali e le Informazioni, i Responsabili della Customer Satisfaction, gli Ambulatori e le Degenze), oltre alla Fondazione con la sua segreteria e i suoi volontari”.
Nuovi volontari
Collaboratore attivo, oltre agli operatori di Humanitas, sarà un nuovo gruppo di volontari della Fondazione. “A giugno – spiega ancora Giuliana Rocca – è cominciata la ‘chiamata’ dei Volontari: vengono selezionati, durante colloqui preliminari, da alcuni responsabili della Fondazione e dai collaboratori di Humanitas, sulla base delle reali necessità e caratteristiche dei settori in cui dovranno prestare la loro assistenza. Una volta scelti, anche questi volontari seguiranno un corso di formazione (tenuto in collaborazione con il Gruppo di Analisi Transazionale), mirato e centrato sulle particolari caratteristiche della nuova iniziativa. Il Servizio di Accoglienza potrà essere operativo già nelle prime settimane del 2003″.
A cura di Monica Florianello
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