Eventi, mostre, visite gratuite e dirette Facebook: dal 2 ottobre prende il via il mese della prevenzione senologica. Per l’occasione tornano in Humanitas le iniziative di ‘Sorrisi in Rosa’, la mostra-libro che, a partire dallo scorso anno, ha portato le testimonianze di 12 donne che hanno sconfitto il tumore al seno. Le fotografie e i ritratti sono stati scattati da Luisa Morniroli, paziente di Humanitas e anima del progetto.
Scarica qui il booklet di Sorrisi
Un mese di appuntamenti in Humanitas
Conferenze, dirette on line, open day con visite ai laboratori insieme alle ricercatrici per conoscere il lavoro di Humanitas e scoprire percorsi di cura, storie di rinascita e di speranza.
E ancora screening gratuiti (presso l’Humanitas Medical Care di via Domodossola, a Milano) per under 50 figlie di donne che hanno avuto un tumore al seno e una colazione sana ed equilibrata preparate da Marco Bianchi, divulgatore scientifico di Fondazione Veronesi (il 2 ottobre, giorno di inaugurazione del mese di prevenzione). Prenota il tuo posto qui. Il 13 ottobre sarà la volta di Mamazone, la conferenza sul tumore al seno giunta all’ottava edizione. Chiude il calendario di appuntamenti il Bra Day, in programma in Humanitas il 27 ottobre per riflettere sull’importanza della ricostruzione mammaria.
‘Mamazone’: i nostri geni ci controllano, ma chi controlla i nostri geni?
La conferenza, promossa da Humanitas Cancer Center in collaborazione con la Scuola Italiana di Senologia, è in programma sabato 13 Ottobre dalle 8.30 alle 17.00 al Centro Congressi di Humanitas. Cuore del dibattito sarà l’epigentica: come possiamo influire sui nostri geni di base in termini di prevenzione o rallentamento rispetto ad una patologia in corso? Attraverso lo stile di vita (ad esempio con lo yoga, che mette in contatto spirito e mente, rilassa e crea un equilibrio interno) e con un’alimentazione sana (cibi ricchi di antocianine, pigmenti vegetali contenuti nella frutta) che ci aiutano a difenderci da fattori ambientali come l’esposizione a determinati agenti tossici che possono influenzare la nostra espressione genica.
L’importanza della ricostruzione mammaria: Humanitas per il Bra Day
La giornata del 27 ottobre, invece, sarà dedicata a relazioni scientifiche e testimonianze con e per le pazienti che hanno avuto il tumore al seno. Protagonisti del dibattito saranno senologi, oncologi, radioterapisti, chirurghi plastici, associazioni di volontari e pazienti; a dare il via alla giornata sarà il professor Marco Klinger, Responsabile Unità Operativa Chirurgia Plastica Humanitas.
Durante l’iniziativa sarà presentato anche un importante servizio di counselling che mette in contatto le pazienti ammalate di tumore al seno con donne già operate che hanno affrontato anche la ricostruzione al senso. L’obiettivo è dare risposte a domande del quotidiano, un sostegno basato sull’esperienza diretta, coinvolgendo anche associazioni di pazienti ammalate di tumore al seno. Tra queste anche Europa Donna, movimento che rappresenta i diritti delle donne nella prevenzione e cura del tumore al seno attiva nell’opera di sensibilizzazione non solo in Italia, ma in tutta Europa.
Sorrisi in Rosa: non solo prevenzione
“Sorrisi in rosa non è solo una campagna di prevenzione ma anche di informazione sulla qualità delle cure. La prevenzione è importante ma se poi non fa seguito un adeguato percorso di cura diventa inutile”, ha spiegato il professor Corrado Tinterri, direttore Breast Unit di Senologia di Humanitas.
In particolare “quest’anno cerchiamo di sensibilizzare soprattutto le donne più giovani, cioè quelle che al momento non hanno programmi di screening e che sono abbandonate a loro stesse da questo punto di vista”, ha chiarito Tinterri, “anche perché il 40% delle donne che hanno avuto un tumore al seno hanno un’età inferiore ai 50 anni”. “Queste donne – e soprattutto le figlie di donne che hanno già avuto un tumore, devono sapere che aver avuto una mamma con questo tumore è un fattore rischio importante -. Le giovani donne devono dedicarsi a programmi di prevenzione spontanei e impostare un programma di visite e controlli adeguati alla loro condizione e alla loro età”, ha concluso Tinterri. “Quindi sì alla prevenzione, ma anche informazione, qualità dei trattamenti e adeguatezza dei percorsi di cura”, ha concluso Tinterri.
I progressi della ricerca: uno studio clinico sullo svuotamento ascellare
Si chiama ‘Sinodar One’ ed è il più importante studio clinico multicentrico, attivo in Italia, che si occupa della dissezione ascellare dei carcinomi della mammella.
“È una sperimentazione chirurgica randomizzato che dura ormai da quattro anni e si chiuderà il prossimo anno, entro la fine del 2019 – ha spiegato il professor Tinterri – Coinvolge circa trenta centri di ricerca in italia e 600 pazienti selezionate, tra i 40 e i 75 anni, che hanno tumore della mammella e, apparentemente, non hanno un coinvolgimento dei linfonodi”.
L’obiettivo, ha precisato il professore, “è capire se e quanto sia sicuro non procedere allo svuotamento ascellare nelle donne che hanno un linfonodo macrometastatico e patologico”. “Se avremo i risultati sperati, molto probabilmente si eviterà in futuro lo svuotamento ascellare – che è il problema più grosso per chi ha avuto un tumore al seno – in tutte le donne. Si ridurranno, quindi, anche le complicanze, i costi ‘sociali’ e non solo. Sarebbe un cambio epocale”, ha concluso Tinterri.
Per promuovere e sostenere la ricerca oncologica di Humanitas, nel mese di prevenzione dedicato al tumore al seno, saranno in vendita (presso il negozio di Fondazione Humanitas) le sciarpe rosa, realizzate da Caterina Spriano, da anni attiva nel progetto. Il ricavato sosterrà i progetti di Ricerca oncologica dell’ospedale.
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