L’ulcera peptica è un’erosione della mucosa che interessa le alte vie digestive e coinvolge circa 4 milioni di persone ogni anno. L’ulcera peptica può manifestarsi a livello dello stomaco, e in questo caso parleremo di ulcera gastrica, tipica nelle persone over 60, o a livello del duodeno (ulcera duodenale). L’ulcera peptica non è in grado di risolversi spontaneamente e dunque è necessario rivolgersi a uno specialista per una terapia medica mirata.
Approfondiamo l’argomento con il dottor Alessandro Fugazza, gastroenterologo di Humanitas.
Dolore ai pasti o a riposo: i sintomi dell’ulcera
Il bruciore e l’indigestione sono sintomi comunemente presenti in caso di ulcera, talvolta accompagnati da dolore a livello della parte superiore dell’addome sia per l’ulcera duodenale che per l’ulcera gastrica.
Possono inoltre essere presenti anche:
C’è però una differenza tra le due tipologie di ulcera: i pazienti con ulcera gastrica, infatti, avvertiranno un peggioramento del dolore dopo aver ingerito degli alimenti, al contrario, coloro che sono interessati da ulcera duodenale avvertiranno il dolore a riposo (anche nelle ore notturne, con il rischio che il sonno venga compromesso) e mangiare allevierà invece i sintomi.
Nei casi più gravi, in particolare quando non si interviene a trattare tempestivamente la patologia, i sintomi sono di severità maggiore e comprendono:
- senso di pienezza gastrica
- dimagrimento improvviso
- sanguinamento interno che provoca, perdurando, anemia.
Quali sono le cause dell’ulcera peptica?
La principale causa dell’ulcera peptica è di origine batterica. A provocarla, infatti, è nella maggior parte dei casi l’infezione da Helicobacter pylori. L’azione dell’Helicobacter pylori provoca un’infiammazione nello stomaco che in determinati casi può evolvere in ulcera e, se associato ad altri fattori, anche in un tumore dello stomaco.
Il fumo, l’alcol e l’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sono considerati fattori di rischio per lo sviluppo di ulcera peptica. I farmaci antinfiammatori non steroidei possono danneggiare la mucosa intestinale, impedendo così all’organismo di riparare il danno. Inoltre, la loro assunzione può diminuire la produzione della prostaglandina, un ormone che gioca un ruolo essenziale nel processo di formazione della barriera lungo la mucosa dell’apparato digerente.
Infine, bisogna indicare tra le cause di ulcera peptica anche la sindrome di Zollinger-Ellison, per quanto meno frequente, responsabile di una sovrapproduzione di acidi gastrici.
Ulcera peptica: come si cura?
In caso di sospetta ulcera peptica, lo specialista gastroenterologo indicherà i test diagnostici più adatti tra cui il principale è l’endoscopia mediante l’esofagogastroduodenoscopia, che consente una valutazione diretta dello stomaco e del duodeno rilevando eventuali anomalie. Durante l’esame può essere eseguita una biopsia, ossia il prelievo di piccoli campioni di mucosa di stomaco o duodeno su cui verrà effettuato l’esame istologico che, tramite un esame al microscopio, valuterà la presenza dell’Helicobacter pylori. All’esame endoscopico possono aggiungersi altri accertamenti, sempre finalizzati alla ricerca dell’Helicobacter pylori tra cui esame delle feci e il Breath test.
Il trattamento dell’ulcera peptica dipende dalla sua causa e, quindi, le opzioni di cura sono molteplici.
Per esempio, in presenza dell’Helicobacter pylori il trattamento per risolvere il disturbo prevede la terapia antibiotica in associazione agli inibitori di pompa protonica. Se invece, la causa risiede nell’assunzione di FANS sarà opportuno modificare o sospendere la terapia e prescrivere farmaci come gli inibitori della pompa protonica al fine di diminuire la produzione di acido a livello gastrico.
Ulcera: cosa mangiare?
Chi soffre di ulcera peptica dovrà prestare attenzione alla propria alimentazione, che dovrà essere ricca di verdura, in particolare a foglia verde e carote, frutta, tra cui le mele, e legumi. Tra le carni la più indicata è quella bianca ed è consigliabile consumare cereali integrali. Bisogna invece evitare il latte, che contribuisce alla produzione di acidi e peggiora il disturbo: si può però eventualmente sostituire con formaggio stagionato e yogurt con aggiunta di probiotici. Meglio evitare anche sale, spezie, condimenti grassi, e il caffè.
Tra i fattori di rischio dell’ulcera peptica figurano il fumo e l’assunzione di alcolici, che pertanto vanno evitati. I pasti dovranno inoltre essere distanziati dal momento del riposo notturno attuando una buona masticazione.
Migliorare lo stile di vita è quindi importante nel percorso di cura e di guarigione dell’ulcera e nell’evitare una sua possibile recidiva.
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