Ricorre giovedì 4 febbraio il World Cancer Day, la Giornata mondiale contro il cancro, un’occasione preziosa per sensibilizzare e informare su un tema – quello del cancro – che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità rappresenta una sfida a livello globale.
Quest’anno poi, con la pandemia COVID-19, è ancora più importante ribadire quanto sia fondamentale non solo mettere in campo le strategie che possono aiutare a prevenire il rischio di insorgenza di un tumore, ma anche continuare i percorsi di screening, di cura e di follow up, che in molti casi si sono interrotti per via della pandemia, anche a causa del timore dei pazienti di tornare negli ospedali.
Un altro aspetto importante poi, riguarda il vaccino contro COVID-19: i pazienti oncologici è bene che si vaccinino?
Proviamo a fare il punto con il professor Armando Santoro, oncologo ed ematologo, e direttore del Cancer Center di Humanitas.
Una diminuzione nelle diagnosi di tumore a causa di COVID-19
Nell’ultimo anno, la paura di frequentare gli ambienti ospedalieri a causa di COVID-19 ha portato a una diminuzione delle diagnosi di tumore. Quali sono le conseguenze?
“COVID-19 ha rappresentato sicuramente un’emergenza, ma il cancro non si è fermato di fronte alla pandemia: i dati ci dimostrano che gli screening e i controlli medici si sono ridotti e le previsioni di mortalità sono, per questo motivo, molto più alte rispetto agli anni precedenti. L’invito, dunque, è di fidarsi delle procedure di sicurezza messe in atto dalle strutture ospedaliere e avere timore non solo del virus SARS-CoV-2, ma anche di tutte quelle malattie che, se non vengono diagnosticate in maniera precoce, possono rivelarsi molto aggressive. Le campagne di screening e le terapie in atto sono fondamentali e non vanno rimandate o saltate”, spiega il professor Santoro.
I pazienti oncologici possono vaccinarsi?
Quando parliamo di pazienti fragili e che, dunque, stanno sostenendo cure faticose e complesse, ci riferiamo anche ai pazienti oncologici. I pazienti oncologici potranno vaccinarsi?
“Non solo possono, ma devono. Si può fare una distinzione tra i pazienti non in terapia attiva, quelli che, dunque, sono guariti e hanno concluso il loro iter terapeutico, e i pazienti che sono in terapia e hanno una malattia ancora attiva. Questi ultimi sono indubbiamente i pazienti più a rischio, immunodepressi, e quindi dovrebbero avere la precedenza nell’accesso al vaccino. I pazienti guariti e in follow-up, invece, possono seguire le regole generali sull’ordine di accesso, anche in rapporto al numero di vaccini che saranno disponibili nei prossimi mesi. Va in ogni caso sottolineato che non vi sono assolutamente controindicazioni alla vaccinazione”, spiega il professor Santoro.
Pazienti immuno-compromessi e vaccinazione
“Per questa tipologia di pazienti la vaccinazione dovrebbe essere, a maggior ragione obbligatoria. E non parlo solo dei pazienti oncologici, ma di tutti i pazienti immuno-compromessi, anche quelli con altre patologie non oncologiche. Gli studi fatti ad oggi sui vaccini anti-COVID-19 hanno escluso i pazienti immuno-compromessi, quindi non abbiamo dati a disposizione sul loro impatto, ma dobbiamo basarci sull’esperienza che ci è stata fornita da altre vaccinazioni: il rischio più grande che possono correre questi pazienti è che il vaccino sia meno efficace. Se il vaccino è meno efficace, tuttavia, risulta ridotto anche il rischio di tossicità, quindi in ogni caso non si corre alcun pericolo, al massimo avrà una minor efficacia. È sicuramente un dovere vaccinare i pazienti che stanno sostenendo una terapia oncologica”, prosegue il prof. Santoro.
Vaccino e sviluppo di tumori: non c’è alcun legame
Quale può essere la risposta alle fake news che hanno associato il vaccino anti-COVID-19 allo sviluppo o al peggioramento di tumori?
“Si tratta di un’informazione priva di senso, completamente infondata e senza nessun supporto scientifico, che crea solamente una serie di paure estremamente dannose per i cittadini, per l’opinione pubblica e per l’impatto sanitario della patologia. Non esistono vaccini che possono indurre un rischio maggiore di sviluppare tumori. I vaccini, in tutto il mondo, hanno salvato milioni di persone dalle più diverse patologie e anche il vaccino anti-COVID-19 speriamo possa contribuire a ridurre sensibilmente la pandemia che ci ha afflitti nell’ultimo anno”, conclude il professore.
“Arrivano i nostri”: il primo podcast di Humanitas dedicato alla vaccinazione anti COVID-19
In occasione del World Cancer Day (4 febbraio 2021), Humanitas lancia “Arrivano i nostri”, una serie di podcast dedicati ai pazienti per prepararli alla campagna di vaccinazione nazionale anti COVID-19 rispondendo ai dubbi e alle paure grazie alla voce di medici e ricercatori.
Voce del primo podcast proprio il professor Armando Santoro; il podcast è disponibile su Spotify e su Spreaker:
Ascolta “Pazienti oncologici: possono vaccinarsi contro covid?” su Spreaker.
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