Un vaccino antitumorale c’è: è quello che combatte il Papilloma Virus (Hpv), una delle prima cause di tumore non solo dell’utero ma anche quelli orofaringei, in particolare quello che colpisce le tonsille.
Ne ha parlato in un’intervista il professor Giuseppe Spriano, Responsabile dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria in Humanitas.
Il vaccino: obbligatorio per adolescenti
Il vaccino contro il Papilloma virus è un efficace sistema di prevenzione che è diventato obbligatorio in Italia, per gli adolescenti sia maschi che femmine, dal 2018.
Oggi l’incidenza di questo tumore “è aumentata del 250% e colpisce pazienti che hanno 15 anni in meno circa rispetto a quelli causati dal fumo – ha infatti chiarito il prof. Spriano – ma fortunatamente questi tumori causati dal virus hanno una possibilità doppia di guarigione”. È un “tumore che colpisce statisticamente due volte in più gli uomini rispetto alle donne”.
Papilloma virus: come si trasmette e come diventa ‘maligno’
Il Papilloma virus è solitamente responsabile del tumore all’utero ma “questo stesso virus è anche responsabile di gran parte dei tumori che riguardano l’orofaringe, in particolare le tonsille – ha spiegato Spriano -. Negli Stati Uniti, ad esempio, abbiamo oggi oltre l’80% dei tumori alla tonsilla causati da questo virus, in Italia siamo intorno al 40%. Questo significa che oltre alle cause più classiche e note come il fumo e l’alcol che determinano il 50% di questi tumori, anche l’Hpv ha la sua incidenza”.
Ma come si trasmette? L’unica causa di trasmissione, per quanto riguarda tonsille e in generale la zona orofaringea, è il sesso orale: “il virus entra attraverso la bocca, la tonsilla ha per conformazione queste cripte e cavità” in cui “il virus penetra fino alle cellula generando prima un’infezione cronica e ad un certo punto può infettare le cellule a tal punto da inserire nel dna di quelle cellule il proprio genoma virale, trasformando così le cellule in cellule cancerogene. Si sviluppa così il cancro”, ha detto il professore.
La cura: chirurgia di precisione e terapie
In chirurgia si sono fatti grandi passi avanti grazie alla robotica, già diffusa in campo addominale, ginecologico, urologico, ora si utilizza anche in otorinolaringoiatra: “il braccio robotico viene inserito attraverso la bocca, che si muove attraverso i comandi e le braccia del chirurgo, che si muovono invece da una consolle”, ha raccontato il professore. “Si tratta di tecnologie molto sofisticate in cui il movimento delle mani del chirurgo viene replicato dal robot”.
In casi di tumori localizzati basta quindi l’operazione chirurgica; solo in pazienti in cui il tumore risulta più grosso e magari più diffuso sono necessarie anche la radioterapia o la chemioterapia.
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