In Humanitas arrivano due nuove tecnologie di Imaging radiologico in grado di raggiungere una risoluzione anatomica senza precedenti, riducendo l’intensità dell’esposizione e la durata della seduta. Si tratta di una TAC a conteggio di fotoni, in grado di tradurre direttamente in segnale elettrico l’energia dei singoli fotoni che raggiungono il rivelatore dopo aver interagito con i tessuti, e di una Risonanza Magnetica a 3 Tesla di ultima generazione, che grazie alla sua capacità di generare variazioni di campo magnetico particolarmente intense, raggiunge sensibilità e precisione quasi equivalenti a quelli di una 7 Tesla.
Entrambe le strumentazioni segnano un progresso da record: se la prima macchina è la terza di questo tipo a essere installata in Italia, la Risonanza Magnetica è un primato assoluto negli ospedali Italiani, con poche altre installazioni in corso nel mondo.
Acquistate da Humanitas University grazie ai fondi del Progetto Anthem – finanziato con il Piano Nazionale Complementare al PNRR dal Ministero dell’Università e della Ricerca – le due macchine saranno interamente dedicate ai progetti di Ricerca clinica di frontiera promossi da Anthem.
Fondazione Anthem
Acronimo di AdvaNced Tecnology for Human-centerEd Medicine, Anthem raduna 23 tra enti accademici e di Ricerca pubblici e privati e aziende del settore tecnologico, con una missione chiara: offrire nuove soluzioni diagnostiche e terapeutiche basate su innovazione e tecnologia ai tanti pazienti affetti da condizioni croniche in Italia, in aree cliniche che vanno dalle malattie neurologiche a quelle cardiovascolari e polmonari, ai tumori orfani di trattamento.
“Siamo orgogliosi di collaborare con una realtà d’eccellenza come Humanitas University, non solo per l’eccellenza scientifica che la contraddistingue, a partire proprio dalle aree di Imaging, ma anche per capacità di rendere operative queste tecnologie in tempi davvero sfidanti – afferma Stefano Paleari, Presidente di Fondazione Anthem e professore ordinario dell’Università degli Studi di Bergamo -. Progetti come quello di Anthem dimostrano una volta di più il circolo virtuoso che nasce dalla collaborazione tra pubblico e privato. Il nostro Paese ha eccellenze di ricerca ben distribuite; unite su temi di frontiera possono fare la differenza a beneficio della qualità del servizio sanitario offerto ai cittadini”
Humanitas e Anthem per la Ricerca clinica di frontiera
“Grazie al Progetto Anthem, nei prossimi anni condurremo studi volti a rivoluzionare le nostre capacità diagnostiche e predittive, ottimizzando i protocolli attualmente in uso. Il futuro è rappresentato da una medicina di precisione che ha come obiettivo primario la diagnosi precoce e l’identificazione dei soggetti a rischio di eventi avversi, prima dell’emergere di una patologia conclamata. Questo approccio consentirà di prevedere esiti clinici sfavorevoli e di intervenire tempestivamente con terapie mirate, valutando con un livello di precisione mai raggiunto prima l’efficacia dei farmaci somministrati nei trial clinici” affermano il prof. Marco Francone e il prof. Letterio Politi, docenti di Humanitas University e responsabili rispettivamente dell’Imaging Cardiologico e dell’Imaging Neurologico dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas.
In particolare, queste tecnologie consentiranno di condurre studi avanzati in ambito cardiologico, focalizzati sulle caratteristiche strutturali delle placche aterosclerotiche responsabili di eventi avversi come l’infarto e la morte cardiaca improvvisa. In ambito pneumologico, l’obiettivo è uno studio approfondito dell’interstizio polmonare in diverse patologie mentre in ambito neurologico, il focus sarà su neoplasie cerebrali primitive e malattie cerebro-vascolari. Lo studio del cervello in particolare – dal punto di vista della microstruttura delle connessioni, delle connessioni funzionali e della presenza di microlesioni – accelererà la ricerca sulle malattie neurologiche e neurodegenerative. Allo stesso modo, i macchinari renderanno possibile migliorare l’Imaging legato alla diagnosi e stadiazione delle patologie oncologiche, all’interno dei percorsi di Humanitas Cancer Center, polo specialistico per la cura, la ricerca e lo sviluppo di nuove terapie nell’ambito delle patologie oncologiche ed emato-oncologiche. Il Centro accoglie oltre 30mila pazienti, con 7000 nuovi pazienti trattati ogni anno.
“La Ricerca clinica condotta da Humanitas University e da IRCCS Istituto Clinico Humanitas è da sempre una Ricerca ad alto contenuto tecnologico, che non dimentica mai però di mettere al centro il paziente, come persona nella sua interezza, che affronta un delicato percorso di cura. Da questo punto di vista la missione scientifica di Fondazione Anthem è in totale sintonia con la nostra visione del futuro della medicina: scientificamente e tecnologicamente avanzata, ma soprattutto umana”, afferma il prof. Maurizio Cecconi – Vice Direttore Scientifico per la Ricerca Clinica e responsabile del Dipartimento Anestesia e Terapie Intensive di IRCCS Istituto Clinico Humanitas – coinvolto attivamente nel progetto Anthem per lo studio di nuovi approcci di monitoraggio dei pazienti in terapia intensiva.
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