Infarto del miocardio e cardiopatia ischemica sono ad oggi la principale causa di morte in Occidente e, in particolare, nelle zone ad alto sviluppo, come per esempio la Lombardia.
Se chi ha un dolore toracico acuto (cioè a insorgenza improvvisa, di forte intensità e spesso irradiato al braccio sinistro) deve recarsi tempestivamente in pronto soccorso, poiché l’infarto può essere trattato solamente in ambito ospedaliero, a chi invece presenta episodi di dolore toracico non acuto, angina cronica, affanno e fame d’aria compiendo movimenti semplici è consigliato sottoporsi a scopo preventivo a TC (Tomografia Computerizzata) del cuore. L’esame è inoltre indicato nei pazienti portatori di fattori rischio cardiovascolare (ipercolesterolemia, fumo, obesità etc.) e con importante familiarità per cardiopatia ischemica, a integrazione dello screening cardiologico di base.
Come mai la TAC cardiaca è considerata un esame diagnostico così importante? Ne parliamo con il professor Marco Francone, Responsabile dell’Unità Operativa di Imaging Cardiovascolare di Humanitas.
TC al cuore: un esame fondamentale
La TC è una metodica diagnostica che consente l’elaborazione di immagini tridimensionali di sezioni anatomiche del cuore e delle coronarie attraverso l’utilizzo dei raggi X.
Si tratta di un esame della durata di pochi secondi, considerato dunque a bassa invasività, anche perché la quantità di raggi X utilizzati è piuttosto bassa e la capacità diagnostica del test, per contro, estremamente elevata. La predittività negativa di malattia della TC, infatti, si attesta intorno al 100%: il paziente che risulta negativo, dunque, può avviarsi serenamente alla conclusione del suo percorso cardiologico avendo certezza di non aver patologia coronarica; per contro, in caso di risultato positivo, il paziente dovrà proseguire con un adeguato percorso di diagnosi, poiché la presenza di una patologia è estremamente probabile.
La TC del cuore, inoltre, è anche particolarmente utile per tutti quei pazienti che sono stati sottoposti a trattamenti chirurgici o percutanei a seguito di patologie cardiache, come per esempio bypass o stent coronarici, in quanto consente di controllare il loro stato di salute senza dover ricorrere a coronarografia selettiva, un esame invasivo che prevede un giorno di ospedalizzazione e un’indagine transcatetere.
Perché si effettua la TC al cuore?
La TAC è una metodica diagnostica fondamentale in determinate situazioni cliniche, come la prevenzione primaria in pazienti con rischio cardiovascolare basso o intermedio, poiché consente di definire il livello di rischio con grande precisione; in pazienti con sospetta aterosclerosi delle arterie coronarie, che presentano una sintomatologia con palpitazioni, dolore o affanno; e infine in tutti quei pazienti con una malattia coronarica già nota che è opportuno continuare a monitorare.
Come si effettua la TC?
Con la TC del cuore è possibile vedere e – se si utilizzano anche mezzi di contrasto – quantificare, la presenza o l’assenza di aterosclerosi coronarica.
L’esame non è invasivo, fatta eccezione per l’eventuale iniezione endovenosa del mezzo di contrasto, e al paziente è unicamente richiesto il digiuno nelle sei ore precedenti l’esecuzione del test. La TC, inoltre, è controindicata solamente per donne in gravidanza o in fase di allattamento e, eventualmente, è da svolgersi senza mezzo di contrasto in quei pazienti che hanno precedentemente sviluppato una reazione allergica o che sono affetti da insufficienza renale.
Il paziente sottoposto a TC cardiaca dovrà sdraiarsi per un tempo molto ridotto su un lettino che si muoverà orizzontalmente all’interno di un tubo aperto e dovrà restare immobile per tutta la durata dell’esame e, al momento opportuno, trattenere il respiro per circa 10 secondi.
La durata complessiva dell’esame abitualmente non supera solitamente i 15 minuti.
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