COME TI POSSIAMO AIUTARE?

Centralino
+39 02 8224 1

Se hai bisogno di maggiori informazioni contattaci telefonicamente

Prenotazioni Private
+39 02 8224 8224

Prenota una visita in privato o con assicurazione telefonicamente, oppure direttamente online

Centri

IBD Center
0282248282
Dipartimento di Gastroenterologia
02 8224 8224
Ortho Center
02 8224 8225
Cancer Center
0282246280
Centro Odontoiatrico
0282246868
Cardio Center
02 8224 4330
Centro Obesità
02 8224 6970
Centro Oculistico
02 8224 2555

Nuovo studio sulla malattia di Crohn

La malattia di Crohn è un’infiammazione del tratto gastrointestinale, una patologia cronica, progressiva e disabilitante.

Un nuovo studio pubblicato su The Lancet rivoluziona la strategia di trattamento della malattia e apre a sviluppi futuri. Ne abbiamo parlato con gli specialisti di Humanitas.

Fino a oggi nel modificare la terapia del paziente con malattia di Crohn ci siamo basati solo sulla sintomatologia, ma in questo studio si è dimostrato che i sintomi non bastano e che occorre valutare tutti i parametri di infiammazione, come per esempio la calprotectina fecale o la proteina C reattiva, per modificare la terapia.

Un’altra caratteristica di questo studio è che si sono considerati pazienti di nuova diagnosi, con una durata molto breve di malattia. Si è dimostrato che trattare la malattia non solo considerando i sintomi, ma spegnendo tutti i marcatori di infiammazione porta a un controllo migliore non solo per quanto riguarda i sintomi ma soprattutto per le ulcere, dal punto di vista endoscopico, dell’intestino e nel lungo termine riduce il numero delle ospedalizzazioni dei pazienti.

La malattia di Crohn

A differenza di molte altre patologie la malattia di Crohn ha una caratteristica: i pazienti che ne soffrono hanno la capacità di adattarsi ai sintomi e sono in grado di star bene in un certo senso, anche se in realtà la malattia è presente e il fuoco dell’infiammazione continua a poco a poco a progredire e a creare complicanze nel loro intestino.

È fondamentale nel lungo termine che i pazienti non solo abbiano un controllo dei sintomi, ma che ogni 3-6 mesi si sottopongano a esami del sangue e delle feci. Ci sono poi oggi metodiche non invasive (come ecografia e risonanza magnetica) che aiutano a controllare la patologia e a fare in modo che laddove ci sia ancora infiammazione pur in assenza di sintomi, il medico possa intervenire modulando le terapie, in modo da avere a lungo termine l’assenza di complicanze a livello intestinale.

Visite ed esami

I numeri di Humanitas
  • 2.3 milioni visite
  • +56.000 pazienti PS
  • +3.000 dipendenti
  • 45.000 pazienti ricoverati
  • 800 medici
Torna su