Una caduta in avanti è la causa principale di frattura alla mano o al polso; questo avviene perché, in genere, appena avvertiamo di stare per cadere mettiamo le mani in avanti per proteggere il volto.
Le fratture che avvengono più frequentemente sono quelle che riguardano il polso e le più comuni sono quelle del radio distale; ci sono altri tipi di fratture, ma sono meno frequenti e interessano maggiormente gli sportivi.
Quando occorre recarsi in Pronto soccorso?
Se dopo la caduta il dolore non è eccessivo, si può applicare un po’ di ghiaccio e lasciare il polso a riposo, superando così la fase acuta.
Se invece il dolore persiste, il polso si gonfia e non si riesce a muovere occorre recarsi in Pronto soccorso. Prima però è consigliabile immobilizzare temporaneamente il polso, appoggiando per esempio mano e polso su una scatola da scarpe (o su altro supporto di cartone rigido), coprire la parte superiore del polso con un canovaccio e fissando con del nastro adesivo o dello scotch.
Come si effettua la diagnosi?
In Pronto soccorso il paziente verrà sottoposto a una radiografia che potrebbe confermare la presenza di una frattura del polso. Se il medico lo riterrà opportuno, il paziente verrà sottoposto a TAC; in genere questo esame è indicato laddove la frattura interessi la porzione dell’articolazione.
Talvolta si rende necessario l’intervento chirurgico, ma soprattutto un’artroscopia intraoperatoria per osservare il polso a tutto tondo. In alcuni casi infatti, possono esservi delle lesioni legamentose associate (non visibili nella radiografia) che è fondamentale riconoscere per scongiurare il rischio di danni anche irreversibili per via di una degenerazione del polso.
Visite ed esami
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici