Gradualità e protezione sono due punti chiave dell’esposizione al sole. Ne ha parlato il professor Antonio Costanzo, Responsabile di Dermatologia in Humanitas, ospite a Cuore e denari su Radio 24.
“Quando ci si espone al sole occorre assolutamente evitare la comparsa dell’eritema solare, ovvero un arrossamento cutaneo che in genere si accompagna a prurito e che talvolta prevede anche una desquamazione superficiale.
È emerso infatti che il numero di scottature solari occorse durante l’infanzia e l’adolescenza è direttamente proporzionale all’incidenza del melanoma, il tumore della pelle più frequente. La dose totale di sole influisce sull’invecchiamento cutaneo e sulla comparsa di piccoli tumori istologicamente maligni ma clinicamente benigni, come i basaliomi e gli epiteliomi squamo-cellulari”, spiega lo specialista.
La crema deve avere un fattore di protezione alto
“Oltre a evitare di esporsi al sole nelle ore centrali della giornata, è importante applicare fin dall’inizio la protezione solare con un fattore di protezione alto. Occorre precisare poi che la protezione che leggiamo sul tubetto è determinata applicando 2 mg di crema per cm², una quantità per la quale consumeremmo un tubetto di crema ogni due giorni. Riusciamo in genere ad applicare tra il 25 e il 50% della quantità necessaria.
Non c’è però una relazione diretta tra la quantità di crema e la protezione, ma la relazione è esponenziale, quindi si è calcolato che utilizzando una crema a protezione 50, ci proteggiamo tra 6 e 8. Applicare una crema ad alta protezione non vuol dire dunque non abbronzarsi (ma anzi l’abbronzatura è più duratura), ma vuol dire evitare la scottatura e quindi proteggersi dal rischio di melanoma”, spiega il professor Costanzo.
Le caratteristiche della crema
“La crema protettiva deve difendere anche dai raggi UVA, infatti se prima si pensava che solo i raggi UVB fossero responsabili dell’abbronzatura e del danneggiamento delle cellule, ora si sa che – attraverso i radicali liberi dell’ossigeno – anche gli ultravioletti A possono indurre un aumento di incidenza di tumori cutanei e dell’invecchiamento della pelle”, raccomanda il prof. Costanzo.
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