“Cardiologie aperte” in Humanitas in occasione della “Settimana del cuore” promossa dall’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) e dalla “Fondazione per il tuo cuore“. Mercoledì 11 e venerdì 13 febbraio gli specialisti saranno a disposizione per un’importante iniziativa dedicata alla prevenzione cardiovascolare.
“Cardiologie aperte”, qual è il senso di questa iniziativa?
Informare, educare, stimolare la responsabilità individuale, affinché ciascuno diventi protagonista consapevole della salute del proprio cuore. Questi gli obiettivi della campagna di sensibilizzazione, ormai giunta alla quinta edizione.
Prevenzione cardiovascolare, com’è possibile intervenire sui fattori di rischio?
L’insorgere di malattie cardiache associate all’invecchiamento è strettamente legato alle abitudini personali. Uno stile di vita sano consente di intervenire sui fattori di rischio modificabili e, quindi, di prevenire episodi di malattie cardiache (quali aterosclerosi, ipertensione, infarto, scompenso) o scongiurare il rischio di recidive nei pazienti in cui si è già verificato un evento avverso. Accorgimenti utili possono essere:
- Smettere di fumare. Il fumo è, infatti, il fattore più importante nell’aumento di rischio cardiovascolare;
- Condurre un’alimentazione sana e varia. È importante limitare il consumo di grassi di origine animale. Promosse invece verdura, frutta e fibre, che contribuiscono a mantenere colesterolo e pressione arteriosa a livelli favorevoli;
- Svolgere attività fisica (è sufficiente camminare a passo spedito mezz’ora al giorno). La ginnastica, svolta regolarmente e senza eccessi, rafforza il cuore e migliora la circolazione.
Quando e come si svolge “Cardiologie aperte”?
I cardiologi di Humanitas saranno a disposizione per incontri formativi nei pomeriggi di mercoledì 11 e venerdì 13 febbraio, dalle 13.00 alle 16.00, presso il Building 2. I partecipanti riceveranno materiale informativo redatto dagli specialisti.
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici