La perdita di sangue dal naso è in alcuni casi un’occorrenza rara, in altri invece si presenta con una certa frequenza. Nella maggior parte dei casi, l’epistassi è dovuta alla fragilità dei capillari della parte anteriore del naso, sono rare le situazioni in cui questo disturbo è riconducibile a malformazioni o ad altre patologie, spiega il dottor Luca Malvezzi, specialista dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria in Humanitas.
Quando consultare il medico?
Se la perdita di sangue dal naso è una condizione frequente, è bene rivolgersi all’otorino. Lo specialista infatti, tenendo presente l’età e il tipo di paziente, la frequenza degli episodi e la familiarità, verificherà se la perdita di sangue dal naso è una predisposizione individuale, come accade spesso nei bambini per i quali si parla di diatesi emorragica infantile, o se vi sono patologie alla base del disturbo.
Cosa fare in caso di perdita di sangue dal naso?
Fermare un episodio di epistassi è molto semplice: è sufficiente piegare la testa in avanti e chiudere le narici con le dita.
Da un punto di vista terapeutico, nella maggior parte dei pazienti è sufficiente proteggere i capillari: lo specialista potrebbe per esempio suggerire di evitare che gli ambienti domestici siano troppo secchi o potrebbe prescrivere creme emollienti per uso locale sulle pareti interne delle narici, qualora la mucosa si presenti troppo asciutta.
In alcuni casi sarà necessario “diatermocausticare”, ovvero utilizzare il calore per cauterizzare la varice debole. Questo semplice intervento consente di risolvere la situazione.
Quali patologie possono causare la perdita di sangue dal naso?
In alcuni rari casi la perdita di sangue dal naso non è dovuta alla fragilità capillare, ma a malformazioni congenite, in genere ereditarie, come le teleangectasie (Hereditary hemorrhagic telangiectasia – HHT – anche nota come sindrome di Osler–Weber–Rendu), caratterizzate da minuscole malformazioni arterovenose che espongono a continue emorragie.
In questi casi, una diagnosi approfondita, che includa anche un’analisi da un punto di vista genetico, consentirà all’otorinolaringoiatra, qualora necessario, di indirizzare il paziente verso centri specializzati. La stessa valutazione andrà fatta qualora si sospetti la presenza di un tumore nell’area del naso o ai seni paranasali.
Casi ancora più rari vedono il coinvolgimento di vasi sanguigni di più grosse dimensioni, come l’arteria senopalatina.
Anche alcuni farmaci possono causare l’epistassi. “I pazienti adulti e anziani che sono in terapia con anticoagulanti o antiaggreganti sono naturalmente più esposti al rischio di rinorragie se la loro mucosa si presenta già vulnerabile per l’età”, conclude il dottor Malvezzi.
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