La sindrome da visione da computer è quell’insieme di sintomi visivi, neurologici e motori che insorgono in una percentuale tra il 70 e il 90% di coloro che lavorano quotidianamente davanti agli schermi. Un problema del nostro secolo, accresciuto dall’aumento di smart working e telelavoro a causa della pandemia di COVID-19.
La salute degli occhi non va presa sottogamba e un surplus di ore davanti agli schermi retroilluminati, che siano quelli del computer o dello smartphone, con poche pause di riposo, può essere molto dannoso per i nostri occhi.
Quali sono, allora, le accortezze che possiamo mettere in atto per proteggerli? Ne parliamo con il professor Paolo Vinciguerra, responsabile dell’Unità di Oculistica in Humanitas e docente di Humanitas University.
Quanto tempo è consigliato passare davanti a uno schermo?
In generale si dovrebbe alternare lo sguardo fisso verso lo schermo a uno sguardo che compia una distanza maggiore. Anche nelle leggi nazionali per la sicurezza sul lavoro è consigliato che, per ogni ora passata davanti a uno schermo, si alternino dieci minuti in cui lo sguardo posi altrove.
Passare molto tempo davanti a uno schermo può produrre un abbassamento della vista temporaneo, in particolar modo dopo una certa età. Questo perché il cristallino, ossia quella parte dell’occhio che modifica elasticamente la sua forma per mettere a fuoco gli oggetti vicini, rimane , dopo un lungo periodo, con la “memoria di forma” e solo lentamente ritorna al suo stato di riposo atto a mettere a fuoco gli oggetti da lontano. Non si tratta di una patologia, ma di un segno di senescenza del cristallino, che con l’età riduce la sua elasticità, cioè la capacità di ritornare rapidamente alla forma dello stato di riposo, nonché di spasmo accomodativo, cioè di una contrazione continuata del muscolo ciliare, che è quello che produce la messa a fuoco.
Gli occhiali che filtrano la luce blu sono un efficace strumento di protezione?
Gli occhiali filtranti che proteggono dalla luce blu non sono indispensabili a meno che lo schermo non emetta radiazioni ultraviolette, che sono quelle nocive per la salute dei nostri occhi. Tendenzialmente, però, ormai gli schermi moderni non emettono più questo tipo di radiazioni.
Esiste un modo per prevenire il mal di testa da computer?
Il mal di testa molto spesso deriva dal fatto che la messa a fuoco da vicino comporta uno sforzo muscolare. Più lungo è questo sforzo, più affaticamento si crea nell’occhio. L’utilizzo di occhiali è quindi indispensabile per chi ha bisogno di correggere la visione da vicino. Come abbiamo detto, anche fare delle pause durante il lavoro è molto importante, così come avere una luce adeguata, che non costringa la pupilla a una continua ginnastica. Quando ci preoccupiamo di regolare questi tre fattori, la maggior parte delle volte il mal di testa da computer scompare.
Visite ed esami
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici