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Risparmio energetico: così Humanitas elimina 4.000 tonnellate di CO2 all’anno

Gli ospedali sono strutture complesse, attive 7 giorni su 7, 24 ore su 24 e, dunque per loro natura, caratterizzate da un fabbisogno energetico elevato. Garantire un servizio sanitario efficiente e di alta qualità significa anche soddisfare il bisogno di energia dei diversi ambienti ospedalieri, dei macchinari e delle apparecchiature biomediche e di radiodiagnostica.

Sono tre i tipi di energia utilizzati per far fronte alle diverse esigenze energetiche di un ospedale: l’energia elettrica, l’energia termica utilizzata principalmente per il riscaldamento e per la produzione di acqua calda sanitaria e, infine, l’energia frigorifera, fondamentale, ad esempio, per abbassare le temperature di alcuni macchinari, come le risonanze magnetiche, e per assicurare la giusta climatizzazione durante il periodo estivo.

Le aree di un ospedale che incidono maggiormente sul consumo di energia sono quelle in cui è previsto un alto valore di ricambio dell’aria, ovvero i blocchi operatori e le terapie intensive. Negli ambulatori e nelle degenze, invece, la richiesta di energia è per lo più legata al riscaldamento e al raffreddamento degli spazi, insieme al mantenimento di una corretta illuminazione.

Strategie per ridurre l’impatto energetico

A oggi, la sfida per le strutture sanitarie è, quindi, quella di lavorare in ottica di risparmio energetico continuando, però, a offrire il miglior servizio di assistenza possibile.
Humanitas da anni è impegnata su questo fronte supportata da una ESCo (Energy Service Company). Le ESCo sono società specializzate nel realizzare interventi volti a ottenere un significativo risparmio di energia. Humanitas, grazie a questo tipo di collaborazione, riesce ogni anno a risparmiare 1400 TEP (Tonnellata Equivalente di Petrolio), che equivalgono a un risparmio annuale di circa 4000 tonnellate di CO2.

Questo prezioso risultato è reso possibile sia grazie agli investimenti fatti in macchinari efficienti dal punto di vista energetico, sia grazie al settaggio e all’efficientamento degli impianti, che avviene verificando che non ci siano inefficienze lungo tutto il percorso che va dalla produzione dell’energia fino alla sua distribuzione in Ospedale.

Ulteriori esempi di strategie messe in campo da Humanitas per raggiungere i suoi obiettivi di risparmio energetico sono: l’adozione di lampadine a LED, che garantisce un minor consumo di energia rispetto alle tecnologie di illuminazione tradizionali, e l’implementazione lungo tutto l’Ospedale di un sistema BMS (Building Management System), che permette di regolare la temperatura di ciascun ambiente mantenendola ai livelli prefissati e consente di gestire tutti gli impianti e il funzionamento delle macchine evitando sprechi.

La certificazione BREEAM

Gli sforzi di Humanitas nel ridurre il proprio impatto ambientale si sono concretizzati anche nel conseguimento della certificazione BREEAM (Building Research Establishment Environmental Assessment Method) con il livello “Very Good”. Questa certificazione si ottiene su base volontaria ed è tra le più importanti a livello internazionale nell’ambito della valutazione della sostenibilità degli edifici. Rispettare lo standard BREEAM significa dimostrare una particolare attenzione all’utilizzo delle migliori pratiche edilizie per il rispetto dell’ambiente.

I numeri di Humanitas
  • 2.3 milioni visite
  • +56.000 pazienti PS
  • +3.000 dipendenti
  • 45.000 pazienti ricoverati
  • 800 medici
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