Le sale operatorie sono sempre più dotate di robot di ultima generazione: sistemi intelligenti che affiancano i chirurghi per potenziarne al massimo le capacità, con significativi vantaggi per il paziente in termini di sicurezza ed efficacia dell’intervento.
È in quest’ottica che Humanitas ha avviato un programma clinico e di ricerca innovativo in collaborazione con il Politecnico di Milano: “L’applicazione della robotica in Neurochirurgia spinale e cerebrale, la sfida più attuale di questa disciplina, in un Centro ad alta specializzazione che si avvale anche della simulazione in Laboratorio. Un’esperienza significativa nel panorama italiano e lombardo per la sua dimensione e per le sue future possibilità di sviluppo che vogliamo condividere anche con altri centri di neurochirurgia”, spiega il prof. Maurizio Fornari, responsabile dell’Unità Operativa di Neurochirurgia Cranica e Spinale di Humanitas.
Nella chirurgia spinale, l’approccio con robot, che si sta sempre più consolidando, consente di raggiungere un livello di precisione e accuratezza superiore a quello già molto elevato della chirurgia computer e Tac assistita.
“I sistemi di pianificazione e posizionamento degli impianti vertebrali – conferma il dott. Alessandro Ortolina, neurochirurgo di Humanitas – favoriscono mininvasività, un’alta precisione dell’esito chirurgico e una maggiore personalizzazione degli impianti che vengono adattati alla fisionomia della singola vertebra di ogni paziente. Il tutto si traduce in un decorso operatorio più rapido”.
L’avanguardia nel settore è l’applicazione della robotica anche alla chirurgia cranica.
Il Centro di Neurochirurgia robotica di Humanitas è in prima linea per fare ricerca e innovazione.
“Nel futuro della chirurgia cerebrale – conclude il prof. Federico Pessina, responsabile dell’Unità Operativa di Neurochirurgia Cranica di Humanitas e docente di Humanitas University -, ci saranno robot in grado di trasmettere il movimento della mano a microstrumenti capaci di manovre ultra-precise e raffinate, con un livello di accuratezza simile a quello dei robot già utilizzati per chirurgia generale, toracica, urologica e cardiaca”.
Il prof. Federico Pessina è capofila di ricerche che coinvolgono anche il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano per la robotizzazione degli strumenti utilizzati nella routine di sala operatoria, come microscopi ed esoscopi.
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