Sui giornali si è parlato di un’iniziativa degli Ospedali Riuniti di Bergamo, che ha invitato gli studenti dell’ultimo anno del Liceo Scientifico “Federici” di Trescore presso il proprio reparto di Rianimazione. In modo che potessero vedere da vicino, attraverso una visita guidata, le conseguenze degli incidenti stradali. Un’iniziativa che vuole far riflettere gli studenti su quanto la vita sia un bene prezioso.
Ma non può essere troppo scioccante, per degli adolescenti, essere messi a tu per tu con una realtà così cruda?
Risponde la dottoressa Emanuela Mencaglia
Personalmente non sono totalmente in disaccordo con questa iniziativa. Anche perché, visto che è stata organizzata da un ospedale e da una scuola, sicuramente sarà stata preceduta da un’accurata riflessione. Inoltre, ormai non è affatto insolito che la prevenzione degli incidenti stradali e di comportamenti poco sicuri passi attraverso una comunicazione di forte impatto.
Per gli adolescenti può essere utile un’esperienza di questo tipo: essere messi di fronti alla “cruda” realtà può entrare in un contrasto “produttivo” con la parte infantile che c’è in loro, e che li fa sentire invincibili quando fanno cose da adulti (dunque guidando l’auto o il motorino…). Per loro, insomma, diventa un’opportunità di misurarsi con le responsabilità legati al diventare adulti.
Potrebbe anche essere utile far loro visitare un centro di riabilitazione per pazienti spinali. Potrebbe essere un passo successivo alla visita in Rianimazione, efficace per sedimentare di più la storia di chi ha avuto un incidente stradale.
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