È stato eseguito in Humanitas, per la prima volta, in un paziente con tumore del pancreas non operabile (localmente avanzato), il posizionamento di markers fiduciali, che permettono di individuare in maniera precisa il tumore, prima di sottoporre il paziente a radioterapia stereotassica.
Una combinazione innovativa e molto vantaggiosa, come ci raccontano la dottoressa Silvia Carrara, Responsabile del Programma di Ecoendoscopia, e la dottoressa Tiziana Comito, specialista in Radioterapia e Radiochirurgia.
I tumori localmente avanzati del pancreas non operabili non presentano altre opzioni di cura se non la chemioterapia, che non sempre consente un buon controllo locale della malattia. La radioterapia standard d’altro canto in questi casi non è sufficientemente efficace, a causa della lunga durata, della dose più bassa di radiazioni erogata e del rischio di tossicità.
Negli ultimi dieci anni è stata sviluppata la radioterapia stereotassica, in cui un’elevata dose di radiazioni viene concentrata in poche sedute, generalmente 3-6 frazioni; obiettivo del trattamento è l’ablazione mirata della malattia. Questa procedura è molto efficace, indolore, rapida e non invasiva. “Occorre essere molto precisi, al millimetro – spiega la dottoressa Comito – perché è fondamentale evitare i cosiddetti organi a rischio, cioè i tessuti sani vicini al tumore, uno su tutti l’apparato gastro-intestinale”. In Humanitas è attivo un protocollo clinico di radioterapia stereotassica (SBRT) per i pazienti con tumore del pancreas non operabile, che potranno così essere trattati con questa innovativa terapia locale.
Un aiuto dal posizionamento dei fiduciali
Un aiuto ulteriore alla precisione necessaria per la radioterapia stereotassica arriva dall’ecoendoscopia. “Inseriamo sotto guida eco endoscopica, ai margini del tumore, dei fiduciali, marcatori in oro compatibili con l’organismo, delle dimensioni di circa 5 mm, che delimitano la malattia. La procedura viene condotta in sedazione profonda, e viene eseguita seguendo una tecnica molto simile a quella della biopsia pancreatica ecoendo-guidata, attraverso l’utilizzo di un ago di ultima generazione, precaricato con 4 marcatori d’oro, dedicato proprio a questa manovra”, spiega la dottoressa Carrara.
“Il paziente viene poi sottoposto a una TC di centratura o di simulazione, per pianificare il trattamento radiante stereotassico”, aggiunge la dottoressa Comito. “I fiduciali posizionati sono visibili alla TC e pertanto contribuiscono a localizzare in maniera ancora più precisa la massa tumorale”.
“Prima di ogni seduta di radioterapia stereotassica – continua la dottoressa Comito – si esegue una nuova TC, integrata all’apparecchio che eroga il trattamento radiante, per verificare che i dati acquisiti durante la fase di centratura e della successiva pianificazione tecnica del trattamento, siano rispondenti alla situazione attuale del paziente. Si effettua dunque una sovrapposizione tra le due TC e se necessario si corregge la posizione del paziente al millimetro”.
I vantaggi per il paziente
“Il posizionamento dei fiduciali è un miglioramento tecnico importante, perché rafforza la precisione millimetrica del trattamento radiante, senza appesantire l’iter del paziente. L’ecoendoscopia è infatti una procedura mininvasiva, alla quale ricorriamo anche nella diagnosi, e che pertanto è familiare per il paziente. Da questo protocollo ancora una volta emerge l’importanza della multidisciplinarietà nell’approccio al cancro del pancreas e la centralità del paziente per il quale le scelte terapeutiche vengono discusse e approvate da tutti gli specialisti coinvolti”, spiega la dottoressa Carrara.
“Speriamo di poter in futuro applicare questa procedura anche per altre sedi di malattia”, concludono le specialiste.
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