Le cure radioterapiche non vanno interrotte e non devono essere ritardate: questo il messaggio della professoressa Marta Scorsetti, Responsabile di Radioterapia e Radiochirurgia in Humanitas.
“Non ritardare le cure è cruciale per cercare di ottenere la guarigione e questo è molto importante perché circa il 60-70% dei malati oncologici con tumori solidi viene sottoposto a radioterapia a un certo punto del proprio percorso terapeutico. Vi sono molte patologie che possono guarire con la radioterapia, da sola o in associazione alla chemioterapia. Diversi tumori possono essere curati con trattamenti concomitanti di radio e chemioterapia: ne sono un esempio i tumori del polmone, del distretto testa-collo, tumori del retto e ginecologici. Se questi trattamenti non vengono effettuati o vengono ritardati abbiamo un rallentamento dell’efficacia delle cure ed è dunque importante non rinunciarvi anche perché le cure sono erogate in tutta sicurezza per i pazienti.
La Radioterapia non si è mai fermata
“La Radioterapia non si è mai fermata, ci siamo stati ogni giorno (medici, tecnici, fisici e infermieri) e quotidianamente abbiamo accolto i nostri pazienti in reparto. I pazienti possono essere accompagnati da una sola persona e vedere tutte le mattine – al mio arrivo – i parenti dei malati aspettare all’ingresso del reparto ha suscitato in me una forte solidarietà da farmi dire: tu non molli perché ogni giorno accompagni tua moglie, tuo figlio, tua sorella o tua mamma e anche noi non molliamo, siamo cui con te e diamo le cure necessarie”.
Un percorso in totale sicurezza
“Il profilo di sicurezza del percorso di cura è totale: oltre al triage all’ingresso dell’Ospedale abbiamo un triage all’ingresso della radioterapia e ne effettuiamo un altro telefonico. In Radioterapia inoltre abbiamo un progetto ulteriore: prima di procedere alle cure dobbiamo fare una TAC simulazione per acquisire le immagini del distretto interessato (come encefalo, polmone, mammella) e in quella seduta offriamo ai pazienti la possibilità di acquisire anche un’immagine TAC del polmone per vedere eventuali segni iniziali di COVID-19. Si tratta di uno screening molto importante e una sicurezza ulteriore”.
Fiducia nelle cure e fiducia nella vita
“Vorrei dare due consigli ai pazienti che sono sottoposti a Radioterapia o che verranno chiamati per le cure: il primo è di avere fiducia e non rinunciare da soli alle cure o ai controlli perché potrebbero essere un momento importante del percorso terapeutico. Il secondo consiglio è di non rinunciare alla propria vita familiare, al proprio lavoro e ai propri interessi perché – pur senza esporsi troppo – è importante mantenere uno stile di vita sano e dunque mangiare adeguatamente, fare un po’ di cyclette a casa o una passeggiata nei momenti e nei luoghi meno affollati, coltivare le proprie relazioni e le proprie amicizie. Non bisogna perdere la fiducia nelle cure ma nemmeno nella vita stessa”, ha concluso la professoressa Scorsetti.
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