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Radioterapia: l’innovazione dei trattamenti stereotassici ablativi

La radioterapia è un trattamento di cruciale importanza per la cura dei tumori che utilizza per finalità terapeutiche le radiazioni ionizzanti. Si tratta di una terapia che si svolge ambulatorialmente, che non è invasiva o dolorosa e non comporta il ricorso all’anestesia. Ha inoltre effetti collaterali estremamente contenuti.

La radioterapia negli ultimi anni ha visto diverse evoluzioni, offrendo ai pazienti trattamenti sempre più accurati e selettivi, andando verso schemi di ipofrazionamento (ossia riducendo il numero totale delle sedute da 30 a 15 frazioni complessive) e implementando i trattamenti stereotassici ablativi (SBRT). La radioterapia stereotassica corporea permette di inviare un’elevata dose di radiazioni direttamente sul volume tumorale con estrema accuratezza e precisione, provocandone la morte cellulare (necrosi) in poche sedute (3-5 frazioni complessive). Vi si può ricorrere per diverse patologie, in particolare neoplasie precedentemente poco trattate come i tumori primitivi e secondari epatici e il carcinoma del pancreas e del rene.

Ne parliamo con la professoressa Marta Scorsetti, responsabile di Radioterapia e Radiochirurgia presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas Rozzano. 

Trattamenti stereotassici ablativi: quali sono le novità

Gli avanzamenti tecnologici degli ultimi anni hanno consentito un miglioramento della qualità dell’erogazione della SBRT per i trattamenti dei tumori della prostata, del polmone e diversi tipi di tumori rari. Grazie a questi miglioramenti, infatti, si possono erogare trattamenti stereotassici ablativi con intento curativo nella grande maggioranza dei casi, ottenendo tassi elevati di controllo locale: superiori al 90% a 2-5 anni.

Una nuova indicazione emersa negli ultimi anni, inoltre, è stata l’utilizzo della SBRT per i pazienti oligometastatici, ossia coloro che evidenziano un basso carico di malattia e sono in genere interessati da poche lesioni (circa 3-5 metastasi in uno o due organi).

In poche sedute è possibile trattare contemporaneamente più lesioni in diversi distretti corporei, con minimi effetti collaterali. Il trattamento, infatti, essendo selettivo, agisce solo sul tumore limitando la dose ai tessuti sani e, quindi, è generalmente molto ben tollerato e adatto anche a persone fragili o anziane. Questi trattamenti hanno portato a un miglioramento globale della sopravvivenza, migliorando anche il tempo libero da ripresa di malattia e limitando in molti casi, o posticipando, l’utilizzo di terapie sistemiche come la chemioterapia.

Una nuova indicazione per la SBRT, poi, è quella che vede l’utilizzo di una singola dose ablativa di radioterapia nei pazienti affetti da tachicardia ventricolare recidivante o refrattari alle terapie standard eseguite in precedenza.

Trattamenti stereotassici ablativi e immunoterapia

Un altro importante ambito di Ricerca ha visto l’utilizzo dei trattamenti stereotassici ablativi in associazione all’immunoterapia in diversi tipi di tumori solidi, come melanoma, tumore del polmone e tumore del rene, migliorando notevolmente la qualità di vita del paziente e le risposte tumorali.

La radioterapia, infatti, ha un’azione sinergica con la terapia immunologica, poiché è in grado di riattivare la risposta immunitaria del paziente. In questo modo è possibile ottenere non solo la regressione del tumore nella sede trattata, ma anche a livello delle altre lesioni presenti nel corpo (Abscopal effect).

Dall’Intelligenza Artificiale alla radiochirurgia cerebrale: innovazioni e sfide future 

Un’innovazione tecnologica importante è l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale in diversi ambiti del processo radioterapico. In Humanitas, per esempio, vengono utilizzati sistemi di Intelligenza Artificiale per il contornamento dei volumi di trattamento, per il miglioramento della qualità dei piani di cura e per creare modelli predittivi di risposta e tossicità delle cure.

La radiochirurgia a livello cerebrale ha permesso poi il trattamento in singola seduta di piccole lesioni cerebrali e, grazie all’implementazione di un nuovo sistema HYPERARC (una tecnologia per l’esecuzione di radiochirurgia accurata, ottimizzata e precisa per lesioni intracraniche) è ora possibile trattare in una sola seduta un numero elevato di lesioni (anche più di 10).

Le sfide future che riguardano radioterapia e radiochirurgia proseguono oggi la direzione già intrapresa: dalla ricerca traslazionale per creare nuovi modelli di cura all’implementazione in nuovi ambiti dell’Intelligenza Artificiale, all’implementazione di trial di radioterapia e terapie sistemiche innovative. Si valuta inoltre l’utilizzo di trattamenti stereotassici ablativi per indicazioni non oncologiche, per esempio per alcune patologie a carico del cuore.

Studi clinici e avanzamento della Ricerca: l’impegno di Humanitas

La Ricerca radioterapica, in Humanitas, è sempre stata motivata dal miglioramento delle cure che si possono offrire ai pazienti. Dal 2014 a oggi, infatti, sono stati completati 43 studi clinici e altri 25 sono attivi tra fase di arruolamento attivo e follow-up.

Anche il numero dei pazienti trattati per anno è costantemente incrementato, i dati dal 2003, anno di apertura del reparto di Radioterapia in Humanitas, al 2022 hanno visto un passaggio da 151 pazienti a un totale di 3436 pazienti, considerando esclusivamente i trattamenti con acceleratore lineare, per un totale di 45870 pazienti trattati nel Cancer Center di Humanitas in vent’anni. Un trend altrettanto positivo ha poi riguardato la terapia Gamma Knife, che ha visto il trattamento di 3318 pazienti dal 2014 a oggi.

Humanitas ha inoltre assistito a un’evoluzione tecnologica dei trattamenti, con l’introduzione di protocolli di ipofrazionamento e stereotassi e l’implementazione di una tecnica di erogazione a intensità modulata (VMAT). Da notare anche nel 2022 il 20% dei trattamenti sono stati stereotassici e il 12% radiochirurgici.

A oggi il reparto di radioterapia di Humanitas è dotato di strumenti di ultima generazione, come acceleratori lineari, Gamma Knife, e un macchinario per la brachiterapia high dose rate. Sono disponibili sistemi di controllo del respiro e per il rendering di superficie e la radioterapia di Humanitas ha in dotazione una propria TAC di simulazione e degli slot a disposizione per l’utilizzo di Risonanza Magnetica e PET.

Il successo della Scuola di Specializzazione Humanitas

Fondamentale per una gestione sempre migliore dei pazienti è inoltre la formazione dei professionisti ospedalieri. La Scuola di Specializzazione di Humanitas, inaugurata nel 2019, ha visto con la fine del 2023 il completamento del suo primo ciclo formativo.

Gli specializzandi che partecipano al programma sono attivamente coinvolti in vari contesti di apprendimento, dagli incontri multidisciplinari e di approfondimento all’esperienza pratica presso il Simulation Center di Humanitas University con focus particolare sulle urgenze in oncologica. Il reparto di radioterapia costituisce una sede costante di attività elettiva e tirocinio per la realizzazione delle tesi di laurea degli studenti della Medical School e MEDTEC di Humanitas University, con anche programmi di immersione completa nell’attività clinica.

Visite ed esami

I numeri di Humanitas
  • 2.3 milioni visite
  • +56.000 pazienti PS
  • +3.000 dipendenti
  • 45.000 pazienti ricoverati
  • 800 medici
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