Gli infortuni al ginocchio sono molto comuni, in particolare in coloro che svolgono un’attività sportiva, anche non necessariamente agonistica. Le strutture che compongono il ginocchio, infatti, sono messe facilmente sotto stress: dalle ossa, alla cartilagine, ai legamenti.
Uno dei trattamenti abituali in caso di traumi prevede l’utilizzo di tutore, spesso associato all’occorrenza alla chirurgia.
Ne parliamo con il dottor Andrea Bruno, ortopedico e traumatologo in Humanitas.
Tutore: utile dopo interventi a legamenti e menischi
L’utilizzo del tutore è particolarmente consigliato per garantire stabilità all’arto se i legamenti hanno subito un trauma, magari una frattura vera e propria.
Quando uno o più legamenti si rompono, per esempio il crociato anteriore e il crociato posteriore, può essere necessario ricorrere alla chirurgia per ricostruire la struttura fratturata. Abitualmente nel mese successivo all’operazione, lo specialista prescrive un tutore, da indossare per aiutare il processo di riabilitazione e non andare a gravare sul ginocchio.
Il tutore viene utilizzato anche a seguito degli interventi di sutura dei menischi, per circa una quindicina di giorni poiché aiuta a mantenere protette le suture sui dischi cartilaginei in fase di riabilitazione.
Problemi di funzionalità e stabilità: quali sono?
Un’altra evenienza in cui viene richiesto l’utilizzo di tutore è l’instabilità cronica legamentosa del ginocchio. Si tratta di una condizione di insufficienza funzionale dei legamenti che risulta particolarmente problematica per chi svolge sport che prevedono sforzi particolari all’articolazione del ginocchio, come lo sci o il tennis. In questi casi e in particolar modo con l’avanzare dell’età o in individui che hanno legamenti particolarmente deboli, magari proprio a causa di un vecchio trauma, è consigliato di usare un tutore per aumentare la stabilità.
Un’altra patologia per cui lo specialista raccomanderà i tutori è la sindrome femoro-rotulea. In questo caso si fermerà l’articolazione con una ginocchiera elastica, utile per accentrare la rotula e migliorare la propriocezione attraverso la compressione della cute, da tenere presente, però, che questa non modifica la biomeccanica del ginocchio. La stessa tipologia di ginocchiera può venire utilizzata anche dopo i traumi, abitualmente per una decina di giorni circa, per attenuare i sintomi dolorosi.
Inutile, invece usare un tutore a scopo preventivo. Sebbene non sia raro il ricorso a tutori per evitare di sovraccaricare l’articolazione in caso di ginocchio varo o valgo, la letteratura non ne accerta l’effettiva utilità.
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