La funzionalità tiroidea può essere indagata attraverso un semplice esame del sangue, durante il quale si misurano i livelli di alcuni ormoni connessi all’attività della ghiandola. Tali valori hanno anche un importantissimo significato diagnostico e permettono di valutare l’adeguatezza della terapia intrapresa. Ne parliamo con il prof. Andrea Lania, Responsabile di Endocrinologia di Humanitas.
Quali marcatori sono indicativi del corretto funzionamento della funzionalità tiroidea?
Il TSH è l’indice più sensibile dell’alterazione funzionale della tiroide. Infatti, una suo aumento indica uno stato di ipotiroidismo, cioè di minore attività della ghiandola, mentre una sua diminuzione è sintomo di iper-attività (ipertiroidismo).
Quali sono le opzioni di cura?
La terapia dell‘ipotiroidismo si basa sulla somministrazione continuativa di ormone tiroideo. In caso di ipertiroidismo, lo specialista valuterà se prescrivere un farmaco in grado di normalizzare la funzione tiroidea, una terapia radiometabolica a base di iodio, in alcuni casi selezionati, la tiroidectomia (rimozione chirurgica della ghiandola tiroidea).
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