Nei mesi estivi, nelle località italiane sono endemiche diverse specie di insetti, come i pappataci e le zanzare, e di aracnidi, come le zecche e gli acari. Nella maggior parte dei casi le loro punture e i loro morsi non rappresentano un rischio e risultano soltanto fastidiose, ma in alcuni casi possono trasmettere all’organismo veleni tossici o infezioni severe.
Quali punture sono rischiose per la nostra salute? E come riconoscerle? Ne parliamo con il dottor Giovanni Paoletti, allergologo e ricercatore presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas Rozzano.
Encefalite e malattia di Lyme: i rischi delle punture di zecche
Le zecche appartengono alla famiglia degli aracnidi e sono meno comuni nelle città, mentre si possono incontrare più facilmente nelle zone di campagna o di montagna. Il morso di una zecca può provocare l’insorgenza di patologie piuttosto severe a causa dei germi di cui sono vettori (come l’encefalite e la malattia di Lyme). Visivamente, il morso di zecca si presenta come una bolla con un eritema intorno e, con il passare del tempo, al posto della bolla si forma una crosta.
La puntura di zecca, tuttavia, non provoca dolore, dunque chi è stato morso potrebbe non rendersene conto, o talvolta accorgersene allo sviluppo dei sintomi, oppure trovare l’insetto ancora attaccato alla pelle. In questo caso bisogna eliminare la zecca facendo attenzione a staccare del tutto la testa dalla cute e recarsi dal proprio medico per un opportuno controllo.
Per scongiurare il rischio di encefalite è possibile sottoporsi ad un vaccino, che viene somministrato abitualmente per chi vive in zone in cui la zecca è endemica, mentre per la malattia di Lyme, se si viene morsi, si può valutare – sotto giudizio medico – di sottoposti a una profilassi antibiotica. I sintomi che sono da considerare come campanello d’allarme dopo la puntura di questo insetto sono cefalea, nausea e febbre.
Ragni: quali sono le specie pericolose?
Per contro, il morso di ragno, pur essendo tendenzialmente doloroso non rappresenta nella maggior parte dei casi pericoli per chi lo subisce. In Italia, i ragni che possono provocare tossicità e una necrosi in corrispondenza del morso sono il ragno violino, la vedova nera mediterranea e la tarantola italiana, presenti nel centro Italia, nelle aree meridionali e nelle isole. Qualora, quindi, a seguito del morso di un ragno, vi fosse il dubbio che appartenga a una di queste tre specie, è opportuno fotografarlo o descriverlo con precisione al momento dell’accesso alle cure mediche.
Inoltre, è da tenere anche in considerazione che le punture del ragno violino, a differenza di quelle della maggior parte dei ragni, non sono dolorose e causano solamente lo sviluppo di una lesione pruriginosa e rossastra che provoca sensazione di formicolio e bruciore ma che, in circa 2-3 giorni, può portare a un’ulcera e a necrosi dei tessuti.
I sintomi che, a seguito di un morso di ragno, richiedono tempestivo controllo medico, sono:
- dolore e tumefazione in corrispondenza della puntura
- comparsa di un alone rosso-blu-violaceo
- croste
- alterazione della sensibilità
- nausea e vomito
- febbre
Pappataci, zanzare, api e vespe: le punture più comuni
Tra gli insetti, quelli che più spesso ci pungono nei mesi estivi sono i pappataci. Bisogna prestare attenzione, in particolar modo nelle ore serali e notturne, e considerare che questi insetti non emettono ronzii, quindi non è facile notarli. I pappataci pungono numerose volte in un’area di cute molto ristretta e delimitata: non sono punture tendenzialmente pericolose, ma in rari casi possono trasmettere la leishmaniosi; dunque, qualora si sviluppasse la sintomatologia già indicata (cefalea, nausea e febbre), è bene contattare il proprio medico.
Per evitare le punture più comuni dell’estate – quelle delle zanzare – è opportuno usare spray repellenti e, se si viene punti e il prurito che ne consegue è eccessivamente forte, basta applicare del ghiaccio separato dalla cute da un pezzo di stoffa o, talvolta, usare creme antistaminiche o cortisoniche secondo le indicazioni fornite dal proprio medico.
Diverso è invece il caso delle punture di api e vespe, che provocano un dolore intenso e, in soggetti allergici, possono provocare delle reazioni allergiche fino a reazioni anafilattiche anche molto severe. Chi, dunque, dopo essere stato punto dovesse accorgersi di manifestazioni quali gonfiore nel corpo, difficoltà respiratorie, stanchezza intensa fino a ipotensione, deve accedere al Pronto Soccorso. In caso di persone non allergiche, la puntura sarà comunque dolorosa e riconoscibile per lo sviluppo di eczema e edema. Attenzione, in ogni caso, anche alle punture ripetute: il veleno immesso al momento della puntura, infatti, se presente a livelli elevati può risultare tossico.
Per evitare di essere punti da api e vespe è opportuno non fare movimenti bruschi in loro presenza e allontanarsi lentamente in modo tale che non si sentano attaccate. È pericoloso anche eliminare eventuali nidi presenti nella propria casa o nel proprio giardino, che vanno trattati da un personale con competenze specifiche.
In ogni caso, quando ci si trova in zone particolarmente ricche di insetti, è utile prestare attenzione all’abbigliamento, che deve essere in colori neutri e con maniche e pantaloni possibilmente lunghi. Da evitare anche di camminare a piedi nudi nei prati e di indossare profumazioni intense, dolci e floreali.
Pulci, cimici e acari: ospiti tra le mura di casa
In casa, invece, soprattutto se si possiedono animali domestici, è facile essere soggetti a punture di pulci. Non si tratta di punture aggressive, ma possono comportare dei fastidi.
Lo stesso discorso riguarda le cimici del letto, che, se presenti nel materasso, vengono attratte dal calore che viene emesso dal corpo a riposo. Anche in questo caso, la puntura di cimici del letto è circoscritta, ma la presenza di cimici è tendenzialmente indice di un’infestazione e, dunque, per escludere ogni rischio bisogna procedere con un’opportuna disinfestazione.
All’interno delle nostre case possono trovarsi anche gli acari, di cui esistono diverse specie, alcune delle quali possono provocare fastidiose punture. I loro morsi hanno l’aspetto di piccoli pomfi che persistono sulla cute anche per settimane, ma non danno effetti severi.
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