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Psoriasi: che cos’è e come si cura

La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle che induce una crescita anomala dell’epidermide. La psoriasi determina infiammazione cutanea e un disordine di crescita dei cheratinociti, con conseguente formazione di placche rilevate, di colore rosso acceso, rivestite da squame biancastre, presenti in particolare su gomiti, ginocchia e cuoio capelluto. La psoriasi tuttavia può presentarsi su tutte le zone del corpo, comprese le unghie.

La psoriasi può colpire a ogni età, ma il 75% dei casi compare prima dei 40 anni e non è infrequente un esordio giovanile o addirittura nel corso dell’infanzia-adolescenza. Si stima che la prevalenza della psoriasi nella popolazione generale sia intorno al 2%. 

Quali sono le forme di psoriasi e come si cura? Ne parliamo con la dottoressa Paola Facheris, dermatologa presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas Rozzano e presso gli ambulatori Humanitas Medical Care.

Psoriasi: quali sono le cause?

Alla base della psoriasi vi è una combinazione di fattori genetici e ambientali. Alcune persone sono più predisposte a un’infiammazione cutanea anomala, che viene esacerbata da fattori ambientali esterni scatenanti, come per esempio:

  • Traumi fisici: spesso la psoriasi insorge a seguito di un trauma come un incidente stradale, un ricovero per malattia, una frattura ossea, un intervento chirurgico particolarmente debilitante. In questi casi, non è chiaro se sia il trauma a indurre la psoriasi, oppure lo stress psichico che ne consegue, o entrambi i fattori.
  • Stress: è un fattore che favorisce l’infiammazione per l’organismo ed è quindi considerato un elemento scatenante per molte malattie infiammatorie cutanee, compresa la psoriasi. Per esempio, molti pazienti riferiscono l’insorgenza delle prime manifestazioni cutanee in seguito a un lutto importante. 
  • Infezioni streptococciche: sono la causa della psoriasi guttata, ma possono aggravare anche altre forme di psoriasi.
  • Farmaci: l’assunzione di alcuni farmaci (come i beta bloccanti, il litio, i sali d’oro, gli antimalarici di sintesi) può indurre la psoriasi o aggravare psoriasi già presenti.

Le varie forme della psoriasi

La psoriasi può presentarsi in diverse forme, le principali sono:

  • Psoriasi “volgare” a placche: è la forma di psoriasi più comune, da cui il nome “volgare”. Si manifesta tipicamente con una placca ben definita, eritematosa e coperta da scaglie desquamanti di colore bianco-argenteo. Le singole placche possono avere diametro diverso e possono confluire tra loro arrivando a coprire intere zone del corpo. Dal grado di estensione, di eritema, di spessore e di desquamazione si può valutare la gravità della psoriasi. 
  • Psoriasi guttata: si manifesta più comunemente in persone giovani, dopo un’infezione da Streptococco, in genere tonsillare. Si manifesta con la comparsa sulla cute di papule la cui grandezza va da un millimetro a un centimetro di diametro, dall’aspetto simile a quello di una goccia di pioggia, presenti soprattutto sul tronco

    In genere, 10-15 giorni prima dell’eruzione il paziente ha avuto un episodio di faringotonsillite streptococcica. Si ritiene infatti esista una somiglianza strutturale tre alcune molecole della pelle e una proteina dello streptococco, per cui, in caso d’infezione, si ha un’attivazione dei linfociti T, che inducono la reazione psoriasica. In queste forme, è essenziale prima di tutto trattare l’infezione con antibiotico.
  • Psoriasi pustolosa: può essere localizzata o generalizzata. La forma localizzata si manifesta preferenzialmente in sede palmare e plantare, con la comparsa di piccole pustole sottocornee, che si superficializzano desquamando. Nelle forme più gravi compaiono segni di eritema, ipercheratosi e fissurazioni. La psoriasi pustolosa palmo-plantare viene spesso confusa con altre forme che si manifestano allo stesso modo, come la disidrosi, la dermatite da contatto, la dermatite irritativa. La psoriasi pustolosa generalizzata è invece una forma grave in cui le pustole compaiono su gran parte della superficie corporea, ma fortunatamente è più rara.
  • Psoriasi eritrodermica: è una forma di psoriasi grave che spesso rappresenta l’evoluzione di una psoriasi non trattata in modo adeguato, comunemente indotta da stress, farmaci e malattie coesistenti. In presenza di psoriasi eritrodermica tutto l’ambito cutaneo diventa eritematoso e desquamante, con conseguente alterazione della funzione di barriera della cute. Si tratta pertanto di una situazione delicata per via del rischio di eccessiva perdita di liquidi e di calore, che richiede il ricovero del paziente per un adeguato supporto terapeutico.
  • Psoriasi seborroica: è una forma molto comune di psoriasi, chiamata anche sebopsoriasi. Si caratterizza per la presenza di lesioni molto simili alla dermatite seborroica, ma il cui aspetto è più “secco”. Inoltre le lesioni possono interessare anche zone che normalmente non vengono coinvolte dalla dermatite seborroica.
  • Psoriasi inversa: questa forma di psoriasi è spesso difficile da diagnosticare perché coinvolge sedi considerate non “classiche”, ovvero le aree di piega, come le pieghe ascellari, inguinali, l’area genitale e il solco intergluteo. Tipicamente in queste zone manca la desquamazione e la psoriasi si manifesta con chiazze rossastre, lucide, e a margini ben definiti, talvolta pruriginose. Molto spesso i pazienti vengono trattati per micosi resistenti senza beneficio prima di ricevere la diagnosi di psoriasi inversa. 
  • Psoriasi palmo-plantare: questa forma di psoriasi interessa il palmo delle mani o la pianta dei piedi o entrambe le aree. Si caratterizza per la comparsa di eritema, squame, ispessimenti della pelle e fissurazioni cutanee, che possono essere anche molto dolorose. Questa forma di psoriasi è molto debilitante e interferisce con la deambulazione e le attività quotidiane della persona che ne è colpita.
  • Psoriasi amiantacea (o tinea amiantacea o pityriasi amiantacea): si presenta solo sul cuoio capelluto con la formazione di squame biancastre aderenti che avvolgono il fusto dei capelli in maniera tenace.
  • Onicopatia psoriasica: la psoriasi può colpire anche le unghie delle mani e dei piedi, l’onicopatia psoriasica può interessare un’unghia sola, una parte di essa, oppure tutte le unghie di mani e piedi. I segni della malattia sulle unghie appaiono come infossamenti puntiformi della lamina (“pitting”), striature longitudinali, macchie giallo-arancio e ispessimento dell’unghia. L’onicopatia psoriasica può essere di aiuto nell’orientare la diagnosi di psoriasi in presenza di dubbi.
  • Artrite psoriasica: è una forma di artrite infiammatoria che più comunemente interessa l’articolazione sacro-iliaca e le articolazioni delle mani e dei piedi, ma può colpire anche altre articolazioni (polsi, gomiti, ginocchia, caviglie) e che può presentarsi anche in assenza di psoriasi cutanea. Soprattutto nelle forme più precoci, l’artrite psoriasica si associa di frequente a infiammazioni dei tessuti connettivi delle articolazioni e dei tendini (entesiti e tendiniti), come la tendinite del tendine d’Achille. Un’altra manifestazione tipica è la dattilite, ovvero l’infiammazione dolorosa con intenso gonfiore delle articolazioni di uno o più dita delle mani.

La visita dermatologica per la diagnosi

La diagnosi di psoriasi viene posta dallo specialista dermatologo nel corso di una visita dermatologica, attraverso un attento esame clinico e un’adeguata raccolta della storia clinica della persona in fase di anamnesi.

In rari casi di dubbio diagnostico, lo specialista può effettuare una biopsia della pelle, mediante il prelievo di un campione della pelle per esaminarlo in laboratorio.

Come curare la psoriasi?

La psoriasi ha un andamento cronico-recidivante, pertanto le persone predisposte possono andare incontro a stati di remissione (ovvero di assenza di malattia) anche molto lunghi, ma la psoriasi può ripresentarsi, soprattutto in presenza di fattori stressanti.

Quando la psoriasi è presente, il trattamento deve essere adeguato alla gravità della malattia. Nelle forme particolarmente severe con malattia molto estesa e in quelle in cui sono coinvolte aree sensibili come la zona genitale o aree visibili come il viso e le mani, la psoriasi può impattare sull’equilibrio psichico e sulla qualità di vita, interferendo con le attività sociali e lavorative.

I trattamenti per la psoriasi sono:

  • Trattamenti topici: creme, gel, unguenti, lozioni con effetto emolliente e decappante (ovvero volto a ridurre lo spessore delle placche);
  • Trattamenti topici con farmaci, prevalentemente combinazioni di corticosteroidi e calcipotriolo o retinoidi topici;
  • Terapia sistemica con retinoidi (acitretina), metotrexate, ciclosporina;
  • Farmaci biologici.

Dopo trent’anni, l’introduzione dei farmaci biologici ha rappresentato una vera rivoluzione nella terapia della psoriasi. 

I farmaci biologici sono farmaci altamente efficaci e con pochi effetti collaterali. Sono anticorpi monoclonali specificamente studiati per bloccare una o più molecole infiammatorie (TNF oppure diverse interleuchine) che innescano e sostengono il processo infiammatorio della psoriasi. Questi farmaci vengono somministrati tramite iniezioni sottocutanee e sono molto specifici: vanno infatti ad agire solo dove è presente l’infiammazione indotta dalla psoriasi. Vengono utilizzati solo per le forme più gravi di malattia e alcuni di questi farmaci possono agire simultaneamente sia sui dolori articolari dell’artrite psoriasica sia sulle placche cutanee. 

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