La psoriasi è una malattia infiammatoria che colpisce prevalentemente la pelle e che si manifesta con arrossamenti e squame (psoriasi a placche). Il 90% dei pazienti testimonia un evento stressante dopo il quale sono comparse le prime chiazze. Lo stress nervoso – oltre a fattori come il fumo, l’obesità e la presenza di altre patologie che possono concorrere alla gravità e alla progressione della malattia – ha dunque un’influenza diretta sullo scatenamento della malattia.
È possibile tenere sotto controllo la psoriasi con alcuni metodi antistress?
Il professor Antonio Costanzo, Responsabile di dermatologia in Humanitas, ne ha parlato su il Corriere della Sera: “È importante impegnarsi in piccole mosse antistress – ha detto Costanzo -. Non è solo un effetto psicologico, esiste un profondo legame tra sistema nervoso centrale e pelle, documentato da diverse ricerche. Lo stress può attivare l’infiammazione della malattia psoriasica e accentuarne i sintomi”.
Cosa accade quando i sintomi peggiorano?
“Lo stato della pelle può causare a sua volta più nervosismo, dando così vita a un circolo vizioso che finisce per influire negativamente anche sui trattamenti, rallentandoli o rendendoli meno efficaci”, ha spiegato il professore.
Il manifestarsi di psoriasi, è un segnale esagerato di difesa del sistema immunitario che provoca un aumento della proliferazione delle cellule della pelle, che iniziano così a produrre squame e chiazze rosse. Le chiazze possono comparire in qualunque parte del corpo, anche se le zone più colpite dalla malattia sono il cuoio capelluto, i gomiti, i palmi delle mani e la pianta dei piedi, le unghie e le ginocchia.
Ma cosa fare nel caso le lesioni e le squame peggiorino?
“Oggi disponiamo di molte cure efficaci da scegliere in base alla gravità delle lesioni e alle condizioni del singolo malato – ha detto Costanzo -. Si va da quelle topiche (come creme, lozioni, gel o spray in mousse) da applicare direttamente sulla pelle, ai trattamenti sistemici tradizionali (come ciclosporina e methotrexate).
Inoltre, sono ormai disponibili anche in Italia diversi farmaci biologici (etanercept, adalimumab, approvati anche per uso pediatrico, oltre a infilximab, ustekinumab, secukinumab, ixekizumab) che hanno un ottimo profilo di sicurezza e consentono spesso di ottenere una cute completamente ‘pulita’ nei casi di psoriasi o artrite psoriasi più severi che non abbiano risposto o per i quali siano controindicate le terapie standard. Infine, nuovi medicinali hanno dato promettenti risultati nelle fasi più avanzate di sperimentazione, quali risankizumab, guselkumab e tildrakizumab, allo studio in malati con psoriasi in forma moderata severa”, ha concluso il professore.
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