La primavera è spesso accolta con entusiasmo e attesa, ma per alcune persone può rappresentare un periodo di instabilità emotiva e di sbalzi d’umore. I cambi di stagione, infatti, spesso rappresentano una fase delicata per il benessere fisico ed emotivo.
In particolare, in primavera l’allungamento delle giornate e le ore di luce in più possono accompagnarsi a sonnolenza, stanchezza, mancanza di voglia di fare. Perché questo succede e cosa fare? Ne parliamo con la dottoressa Maíra Chiarelli Serra, psichiatra di Humanitas PsicoCare.
Primavera e sbalzi di umore: le possibili cause
In primavera alcune persone possono sperimentare una sensazione di stanchezza, apatia e irritabilità. Le cause di questo disturbo non sono del tutto comprese, ma si ritiene possano essere legate a diversi fattori.
Innanzitutto, il cambio di stagione può avere un impatto sul ritmo circadiano dell’organismo, ovvero il ciclo di sonno-veglia, causando una sorta di “jet lag” stagionale. Inoltre, la diminuzione delle ore di luce invernali e il passaggio a giorni più lunghi può influire sulla produzione di melatonina.
Anche il cambio di temperatura e l’aumento della pressione atmosferica tipici della primavera possono scatenare reazioni allergiche in alcune persone, che a loro volta possono causare stanchezza e irritabilità.
Alcuni pazienti possono presentare anche un disturbo depressivo ricorrente in cui hanno episodi di depressione maggiore che tendono a ripresentarsi in periodi specifici dell’anno, di solito in inverno ma che possono ripresentarsi anche in primavera-estate. Il disturbo depressivo è probabilmente sotto diagnosticato nelle strutture di assistenza primaria. Sebbene siano disponibili diversi strumenti di screening, è improbabile che tale screening porti a risultati migliori senza un’attenzione personalizzata e dettagliata ai singoli sintomi.
Infine, in alcuni casi, lo stress accumulato durante l’inverno, la minor attività fisica e il consumo di alimenti più pesanti possono contribuire.
Cambio di stagione: i sintomi
In genere, i sintomi più comunemente riferiti legati all’arrivo della primavera sono:
- stanchezza
- irritabilità
- sbalzi di umore
- affaticamento
- sonnolenza
- difficoltà o mancanza di attenzione
- disturbi del sonno
- astenia (debolezza)
- inappetenza (mancanza di appetito).
Primavera: curare l’alimentazione
Una dieta equilibrata e ricca di nutrienti può aiutare a prevenire la stanchezza e l’apatia tipiche di questo periodo: assumere frutta e verdura di stagione può fornire al nostro organismo vitamine, sali minerali e antiossidanti utili per rafforzare il sistema immunitario e contrastare l’infiammazione, che può contribuire ai sintomi.
Inoltre, l’assunzione di carboidrati complessi, come quelli presenti nei cereali integrali, nelle leguminose e nella frutta, può aiutare a mantenere un livello di zuccheri nel sangue costante, evitando picchi di glicemia.
Infine, è importante evitare di consumare cibi pesanti e grassi, che possono appesantire la digestione e causare sonnolenza.
Primavera e sbalzi di umore: cosa fare
Aver cura del proprio stile di vita è il primo passo per contrastare la fatica e gli sbalzi di umore tipici della primavera.
Oltre a curare l’alimentazione e a condurre una vita attiva, dedicandosi a una regolare e idonea attività fisica, può essere utile trascorrere più tempo possibile all’aperto, facendo qualche passeggiata possibilmente nella natura. Anche in casa è importante far entrare più luce possibile, poiché la vitamina D, prodotta dalla pelle in contatto con il sole, è fondamentale per il benessere psicofisico.
Inoltre, la primavera rappresenta un’opportunità per dedicarsi del tempo, recuperando hobby e attività che ci fanno stare bene, in modo da contrastare più efficacemente gli sbalzi d’umore.
Se è normale in alcune fasi della vita affrontare momenti di stress, ansia, sbalzi d’umore o altre forme di disagio emotivo, è altresì importante non sottovalutare queste situazioni e il vissuto emotivo a esse correlate, perché se si fatica a vivere serenamente o a sentirsi bene, può essere opportuno chiedere un aiuto professionale, rivolgendosi a uno psichiatra, psicologo o a uno psicoterapeuta.
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