Nell’ambito del mese della prevenzione senologica, continuano gli appuntamenti con gli specialisti di Humanitas. Ospiti della diretta Facebook di lunedì 16 ottobre, il dottor Alberto Testori, direttore associato della Breast Unit di Humanitas e Luisa Morniroli, fotografa e protagonista del progetto “Sorrisi in rosa”.
“Si registra un aumento dell’incidenza del tumore al seno, ma anche un aumento della sopravvivenza, grazie all’impiego di nuove terapie farmacologiche e alla diagnosi precoce, alla possibilità cioè di intervenire e quindi operare piccole neoplasie al seno, che porta a una sopravvivenza superiore al 95% dei casi”, ha spiegato il dottor Testori.
Prevenzione primaria e prevenzione secondaria
“La prevenzione primaria consiste nell’identificare fattori di rischio e nel mettere in atto norme comportamentali atte a diminuire l’incidenza della patologia stessa. La prevenzione secondaria è invece la diagnosi precoce, che permette di riscontrare presto una neoplasia mammaria grazie a esami strumentali quali mammografia ed ecografia mammaria.
Consigliamo alle donne di sottoporsi a una prima visita senologica al compimento del 25esimo anno di età, mentre dai 30 ai 40 anni consigliamo di associare alla visita senologica anche l’ecografia mammaria. Dai 40 anni invece è bene sottoporsi a mammografia. Con il passare degli anni la ghiandola mammaria infatti va incontro a una trasformazione: intorno ai 40 anni il tessuto ghiandolare si trasforma in tessuto adiposo e la mammografia legge molto meglio la componente adiposa.
Gli screening regionali mammografici partono dai 50 anni, però sapendo che un 30% delle nuove diagnosi avviene tra i 35 e i 45 anni, consigliamo di sottoporsi in modo autonomo a controllo mammografico già dai 40 anni”, ha raccomandato il dottor Testori.
Il progetto “Sorrisi in rosa”
Accanto al dottor Testori, Luisa Morniroli, paziente di Humanitas operata di tumore al seno alcuni anni fa, che racconta: “Nel mio percorso ho incontrato diverse donne con il mio stesso problema e in quanto fotografa ho pensato di coinvolgerle in un progetto che mostrasse il sorriso delle donne che hanno sconfitto il tumore al seno. Ho deciso di fotografarle con il sorriso per dare fiducia e serenità a tutte le donne che stanno combattendo contro la malattia”. La mostra “Sorrisi in rosa” è allestita in Humanitas per tutto il mese di ottobre.
La componente genetica
“Il 7% dei tumori al seno segue un’ereditarietà, legata principalmente alla mutazione di due geni, il BRCA1 e il BRCA2; avere questa mutazione genetica non significa necessariamente sviluppare un tumore della mammella o dell’ovaio nel corso della propria esistenza, ma significa avere un’aumentata probabilità, addirittura fino all’80%”, ha precisato lo specialista.
Il dottor Testori ha inoltre risposto a diverse domande degli utenti, ha esposto i principali dubbi delle pazienti legate alla malattia, ha spiegato come si siano fatti notevoli passi avanti nella chirurgia, che è sempre più gentile e conservativa, e ha parlato di tumore al seno negli uomini.
Guarda la diretta con il dottor Alberto Testori e Luisa Morniroli
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