La prevenzione senologica ha un ruolo fondamentale perché aiuta la diagnosi precoce di un eventuale tumore al seno e ne facilita il trattamento. Il dottor Corrado Tinterri, direttore della Breast Unit di Humanitas, è intervenuto nel corso della trasmissione Buongiorno benessere, in onda sabato 23 settembre su Rai Uno.
“Il primo dato di cui tenere conto è quanti casi ci sono stati in famiglia. Una donna poi deve prestare molta attenzione ai cambiamenti del proprio seno: a tutte le età la comparsa di un nodulo, di una retrazione cutanea, il cambiamento di colore o di aspetto della pelle, una secrezione di sangue dal capezzolo sono segni che devono condurre immediatamente la donna da un senologo in un Centro dedicato. Un altro segno importante può essere la comparsa di ghiandole non dolenti sotto l’ascella, se dolenti infatti sono in genere legate a un’infiammazione e dunque non inerenti l’ambito oncologico. Il linfonodo ammalato invece in genere diventa duro, aumenta di volume, ma non fa male”, ha spiegato il dottor Tinterri.
Gli esami cui sottoporsi
“Alle donne che in famiglia hanno avuto casi di tumore al seno, consigliamo dai trent’anni di età di rivolgersi a un senologo che inizierà a interpretare i rischi familiari e personali e fornirà una sorta di tabella di marcia radiologica e clinica. Per esempio, è consigliabile dai 30 anni in poi sottoporsi a visita senologica e a ecografia e dai 40 anni anche a una mammografia.
È bene poi dedicarsi ai programmi di screening. Oggi in Italia abbiamo una campagna di screening mammografico molto importante, cui è fondamentale rispondere. Lo screening arriva fino ai 75 anni ed è biennale, anche se nelle donne che presentano un rischio familiare maggiore è consigliabile che sia annuale. Il Ministero della Salute ha inoltre elaborato un decreto legge che prevede che in tutte le Regioni italiane ci sia l’obbligo di istituire un Centro di Senologia (o Breast Unit), in cui la paziente può trovare tutti gli specialisti dedicati al tumore della mammella”, ha sottolineato lo specialista.
Clicca qui per guardare l’intervista completa dal minuto 36,12.
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici