È ufficialmente partito il progetto sul tumore del rinofaringe finanziato attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’obiettivo è creare una rete di centri che lavorino insieme questo tipo di tumore per raccogliere in una Biobanca il materiale biologico utilizzato per diagnosi e studi molecolari, oltre che per attivare nuove ricerche su questa patologia.
Per garantire la migliore prognosi nel carcinoma rinofaringeo, tumore fra i più chemio e radiosensibili nel distretto testa-collo, la multidisciplinarietà e l’approccio che tiene conto di tutte le esperienze sono fondamentali. Le novità diagnostiche e terapeutiche negli ultimi anni hanno portato ad alzare ancor più l’asticella delle cure in questa malattia per cui, in Italia, ogni anno si contano poco meno di 10.000 nuovi casi.
Il progetto è stato presentato dal professor Paolo Bossi in una riunione cui hanno partecipato – dal vivo o collegati in diretta streaming – i 28 Centri in tutta Italia coinvolti nel progetto.
Una sfida ambiziosa, dato che il passaggio successivo consiste nella creazione di ben tre progetti di Ricerca clinici che consentiranno di mettere in pratica le conoscenze derivate dalla fase di Ricerca preclinica. Il progetto nasce in Humanitas con principal investigator il professor Bossi e la sua équipe, in collaborazione con l’Azienda Ospedaliero Universitaria “Renato Dulbecco” di Catanzaro. Un’occasione importante, che richiede visione: nell’arco dei due anni dedicati alla fase di analisi, aumenteranno le conoscenze su questa malattia rara e Humanitas diventerà il centro pulsante della Ricerca e della diffusione di informazioni scientifiche valide anche attraverso un congresso di respiro internazionale dedicato a questa patologia.
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2.3 milioni visite
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+56.000 pazienti PS
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+3.000 dipendenti
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45.000 pazienti ricoverati
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800 medici