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Pillola anticoncezionale: come funziona e cosa succede se si smette di prenderla

Tra i metodi contraccettivi più comuni figura la pillola anticoncezionale, prescritta dallo specialista ginecologo sia per evitare gravidanze indesiderate, sia in determinate condizioni cliniche, come problemi endocrini, mestruazioni molto dolorose o con un flusso particolarmente abbondante. 

Come funziona la pillola anticoncezionale e cosa bisogna sapere prima di assumerla o quando si decide di interromperne l’assunzione?

Ne parliamo con la dottoressa Valentina Immediata, ginecologa in Humanitas.

Cos’è la pillola anticoncezionale e come funziona

La pillola anticoncezionale è un farmaco che viene utilizzato come metodo contraccettivo per evitare le gravidanze indesiderate e per diminuire disturbi come le irregolarità del ciclo mestruale, il dolore durante le mestruazioni (dismenorrea), un flusso mestruale abbondante o condizioni di iperandrogenismo come acne e irsutismo (aumento della peluria in zone normalmente glabre). La pillola contiene due ormoni steroidei (un estrogeno e un progestinico) Può avere differenti dosaggi in base alla quantità di ormoni presente (fisso, variabile in due fasi e variabile in tre fasi) e differenti combinazioni di estrogeni e progestinici all’interno, che possono avere diverse caratteristiche terapeutiche. Pertanto viene prescritta esclusivamente dallo specialista ginecologo in base alle condizioni cliniche e alle esigenze specifiche della singola paziente. 

Con la sua azione, la pillola anticoncezionale inibisce l’ovulazione e rende la mucosa dell’utero meno recettiva all’impianto dell’embrione. Va assunta ogni giorno alla medesima ora. Esistono formulazioni da 21 compresse in cui ogni nuova confezione va iniziata lo stesso giorno settimanale della precedente, anche se le mestruazioni non sono ancora terminate, e formulazioni da 28 compresse, in cui sono presenti pillole placebo alla fine del blister. La protezione della pillola avviene con un apporto costante delle dosi ormonali che contiene e se assunta dopo 12 ore dall’ora in cui si è solite prenderla può diminuire la sua efficacia in termini contraccettivi.

Pillola anticoncezionale: vantaggi e svantaggi

La pillola anticoncezionale è un farmaco ormonale e, come tale, va assunto sotto controllo medico. In generale, è indicata in tutte le donne sane, però è opportuno parlarne con il ginecologo così da valutare insieme la propria situazione e trovare la soluzione più adatta al proprio caso e le proprie esigenze.

La pillola presenta diversi vantaggi, per esempio: è un metodo contraccettivo efficace e sicuro, è gestita in autonomia dalla donna ed è comoda da usare, non interferisce con i rapporti sessuali e non influenza la fertilità futura della donna. Tuttavia è bene ricordare che la pillola non protegge dalle infezioni sessualmente trasmissibili, può causare effetti collaterali soprattutto nei primi mesi di assunzione, non è indicata in donne fumatrici con più di 35 anni, è controindicata in presenza di alcune patologie (p.e. pregressa tromboembolia, diabete mellito) e alcuni farmaci possono influire sulla sua efficacia.
Nei casi in cui è controindicata una pillola estro-progestina si può valutare l’assunzione con una pillola contenente solo progestinico (minipillola).

Cosa succede se si sospende la pillola?

Quando la paziente valuta la possibilità di interrompere l’utilizzo della pillola anticoncezionale è opportuno che consulti preventivamente il ginecologo, poiché la sospensione della terapia va fatta sotto controllo specialistico.

Anche qualora la decisione di sospendere la pillola fosse determinata dalla volontà di avere una gravidanza, è importante confrontarsi con lo specialista per una visita pre-concezionale che tenga in considerazione ogni aspetto clinico della paziente.

In generale, l’interruzione della pillola comporta un ritorno della fertilità dopo 24 ore dall’ultima dose assunta. L’idea che una donna che fa uso di pillola anticoncezionale, una volta interrotta l’assunzione, abbia maggiori difficoltà a intraprendere una gravidanza, benché piuttosto comune, è falsa e non si basa su alcuna evidenza scientifica.

Interruzione della pillola anticoncezionale: quali conseguenze

La pillola, come abbiamo detto, è un anticoncezionale ormonale, dunque quando se ne interrompe l’assunzione il processo di ovulazione riprende normalmente, così come le problematiche ginecologiche per la quale è stata prescritta. Le pazienti che prima di utilizzare la pillola concezionale presentavano ciclo irregolare o mestruazioni particolarmente abbondanti o dolorose, potrebbero assistere al ripresentarsi del disturbo. 

Quando si può smettere di prendere la pillola anticoncezionale?

È consigliato interrompere l’utilizzo della pillola in concomitanza con la fine del blister che si sta utilizzando. Sebbene, infatti, sia tecnicamente possibile anche smettere di prendere una pillola quando non si è ancora terminata la confezione, è sconsigliato perché può provocare un sanguinamento improvviso della durata superiore a una mestruazione normale.

L’interruzione al termine del blister, inoltre, consente a quelle pazienti che smettono di assumere la pillola per intraprendere una gravidanza, di sapere con maggiore esattezza i tempi di ovulazione e, conseguentemente, la finestra di maggiore fertilità e datare l’inizio di un’eventuale gravidanza. 
Qualora, pur avendo interrotto correttamente sotto controllo medico l’assunzione della pillola, si dovesse verificare un’assenza di mestruazioni per un tempo superiore ai tre mesi, è opportuno fare riferimento allo specialista.

Specialista in Ginecologia e Ostetricia

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