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Pelle: i sintomi del carcinoma squamocellulare

Il carcinoma squamocellulare, conosciuto anche come epitelioma squamocellulare, rappresenta il secondo tumore cutaneo più comune, subito dopo l’epitelioma basocellulare. 

Questo tumore si sviluppa nello strato “spinoso” dell’epidermide, per cui è talvolta chiamato carcinoma spinocellulare. Può comparire in diverse aree del corpo e delle mucose, ma si manifesta più frequentemente in zone specifiche come il cuoio capelluto, orecchie, naso, labbro inferiore, dorso delle mani. 

Le parti del corpo più esposte ai raggi solari, o soggette a lesioni come ustioni, cicatrici o infiammazioni croniche della pelle e delle mucose, sono maggiormente a rischio di sviluppare questo tumore. Il carcinoma squamocellulare ha una progressione rapida e, se non trattato, può invadere i tessuti circostanti, portando alla formazione di metastasi nei linfonodi o in altri organi. 

Abbiamo approfondito l’argomento con il professor Marco Ardigò, capo della sezione autonoma di Dermatologia Oncologica presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas Rozzano. 

Le cause del carcinoma squamocellulare

Le scottature solari subite durante l’infanzia o l’adolescenza, insieme a infiammazioni croniche della pelle, rappresentano le principali cause del carcinoma squamo-cellulare. Il rischio è particolarmente elevato per chi ha la pelle molto chiara, occhi verdi o azzurri, e per chi passa molte ore all’aperto per lavoro o attività sportive. Oltre all’esposizione al sole, altri fattori di rischio includono il contatto con sostanze chimiche pericolose, come oli minerali, prodotti della combustione, arsenico, e l’esposizione a raggi X.

Carcinoma squamocellulare: i segni

Il carcinoma squamocellulare si presenta spesso come una lesione arrossata, con squame o croste, che tende a crescere rapidamente, localizzandosi prevalentemente nelle aree esposte ai raggi UV. Nelle fasi avanzate, la lesione può ulcerarsi e talvolta sanguinare. 

Ci sono anche forme meno comuni, come il carcinoma verrucoso, che si manifesta con un aspetto simile a quello di un cavolfiore. Questo tipo di tumore è indolore e può svilupparsi su tutte le mucose di testa e collo.

Carcinoma squamocellulare: dermatoscopia e microscopia confocale per la diagnosi

La diagnosi di carcinoma squamo-cellulare viene effettuata dal dermatologo, che esamina la lesione cutanea valutandone dimensioni, forma, colore e consistenza. Nelle fasi iniziali, può essere confuso con una cheratosi attinica, ma lo specialista può ricorrere a strumenti diagnostici come la dermatoscopia o la microscopia confocale per i casi più complessi. Se l’esame clinico non è sufficiente, si procede con una biopsia, rimuovendo un piccolo campione di tessuto per l’analisi istologica.

Come curare il carcinoma squamocellulare

Il trattamento principale di questo carcinoma è la chirurgia, la cui scelta dipende da fattori come la localizzazione e le caratteristiche della lesione, oltre che dall’età e dalle condizioni generali di salute del paziente. 

Per le forme più aggressive, non operabili è di grande aiuto l’impiego della radioterapia, mentre nelle forme metastatiche o localmente avanzate e infiltranti esistono immunoterapie di nuova generazione che hanno dimostrato efficacia. Questi trattamenti sistemici possono ridurre il tumore fino alla possibile asportazione chirurgica, e in alcuni casi portare alla sua completa scomparsa.

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