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Pelle: come si manifestano e come si curano le cheratosi attiniche

Le cheratosi attiniche, anche conosciute come cheratosi solari, sono delle lesioni precancerose che si sviluppano sulla pelle a causa delle radiazioni ultraviolette prodotte dal sole.
Le cheratosi attiniche interessano ambo i sessi e si manifestano in particolar modo dopo i quarant’anni d’età. La presenza di cheratosi attiniche deve destare l’attenzione del paziente che, in caso ne noti la comparsa, deve recarsi tempestivamente dallo specialista dermatologo: le cheratosi attiniche infatti sono curabili e possono rappresentare un “campanello d’allarme” per alcuni tumori invasivi dell’epidermide, in particolare il carcinoma squamocellulare.

Ne parliamo con il professor Riccardo Borroni, dermatologo in Humanitas e docente di Humanitas University.

Cheratosi attiniche: come riconoscerle

Le cheratosi attiniche si sviluppano abitualmente sulla pelle del viso e sul dorso delle mani, ma anche sul cuoio capelluto in caso di calvizie o sul labbro inferiore (cheilite attinica). Alla vista risultano come piccole macchie eritematose (di colorito rosso), più raramente brune, quasi sempre ruvide al tatto, e che possono unirsi a formare chiazze di maggiore estensione.
Le cheratosi attiniche possono essere sintomatiche: la desquamazione delle lesioni, infatti, può provocare al paziente una sensazione di pizzicore, di bruciore o di prurito. In molti casi la desquamazione sembra risolversi spontaneamente, per poi ripresentarsi nello stesso punto. Le cheratosi attiniche possono tuttavia anche manifestarsi in forma asintomatica: in tal caso la loro presenza si riscontra principalmente osservando la pelle, o ancor meglio, sfiorandola con le dita.

Quali sono le cause delle cheratosi attiniche?

Storicamente, le cheratosi attiniche devono il loro nome all’esposizione alle radiazioni ionizzanti (raggi X), poiché si manifestavano in chi lavorava esponendosi a questo cancerogeno. Sebbene il loro nome si sia mantenuto invariato, oggi sarebbe più corretto chiamarle cheratosi solari. Infatti la totalità di queste lesioni superficiali dell’epidermide è causata dall’esposizione prolungata e cumulativa ai raggi ultravioletti del sole o delle lampade abbronzanti. Sono considerate un fattore di rischio per lo sviluppo delle cheratosi attiniche anche quelle attività lavorative o sportive che espongono chi le svolge a passare un tempo particolarmente lungo   alla luce del sole.
Particolarmente suscettibili all’azione cancerogena della luce del sole sono gli individui con la pelle chiara, i capelli rossi o biondi e gli occhi azzurri o verdi.
Anche le terapie immunosoppressive, come nei pazienti trapiantati e in quelli con malattie croniche immuno-mediate, possono favorire lo sviluppo delle cheratosi attiniche.

Limportanza della visita dermatologica periodica

Tra il 25 e il 70% delle cheratosi attiniche può risolversi spontaneamente, nell’arco di mesi o anni, e il rischio di trasformazione in carcinoma squamocellulare invasivo è relativamente basso. Tuttavia, le cheratosi attiniche rappresentano un “campanello d’allarme” per quei tumori della pelle che, come le cheratosi attiniche, sono causate dall’esposizione eccessiva alle radiazioni ultraviolette. Infatti il 65% dei carcinomi squamocellulari invasivi insorge su una cheratosi attinica pre-esistente. Non va assolutamente trascurato nei pazienti con cheratosi attiniche il rischio di melanoma, il tumore più aggressivo della pelle, ma anche di carcinoma basocellulare (basalioma) causati entrambi, come le cheratosi attiniche, dall’esposizione alla luce del sole. Ecco perché è importante che un individuo con cheratosi attiniche si sottoponga a controlli dermatologici regolari.

Come si curano le cheratosi attiniche?

Quando le lesioni cutanee sono poche o isolate, i trattamenti privilegiati sono rappresentati da crioterapia, curettage o diatermocoagulazione. Queste terapie sono dirette alle singole lesioni clinicamente evidenti. Tuttavia quando il numero delle cheratosi attiniche è elevato, o quando le loro dimensioni interessano superfici di pelle più estese (il cosiddetto “campo di cancerizzazione”), si tendono a preferire le terapie topiche, che vengono applicate sull’intera parte del corpo in cui si presentano le cheratosi attiniche, con il vantaggio di trattare anche le zone di pelle apparentemente sana, ma che può presentare caratteristiche subcliniche di precancerosi. Le terapie topiche comprendono l’imiquimod, che attiva una reazione infiammatoria dove viene applicato, e il 5-fluorouracile, che invece inibisce la proliferazione delle cellule precancerose. Anche la terapia fotodinamica rappresenta una risorsa utile per le cheratosi attiniche multiple o estese, in quanto permette il trattamento simultaneo di superfici anche ampie, attraverso l’attivazione con una luce visibile, di un farmaco applicato sotto forma di crema.

Come prevenire le cheratosi attiniche

Le cheratosi attiniche sono delle lesioni precancerose, dunque è importante che sia fornita una corretta informazione, in particolare per quanto riguarda la prevenzione.
Si tratta di regole di buonsenso che tutti dovrebbero ricordarsi di seguire ma che sono più di semplici consigli per tutti gli individui con fototipo chiaro e che presentano uno o più fattori di rischio per lo sviluppo di tumori della pelle.
In particolare non si dovrebbero effettuare trattamenti estetici di abbronzatura artificiale e si dovrebbe evitare di esporsi ai raggi solari nelle ore più calde della giornata (11-16 circa). Laddove non fosse possibile, bisogna ricordare di utilizzare una protezione solare adeguata (50 o più), occhiali da sole, abiti coprenti e cappelli. 
Infine è anche importante imparare a conoscere e osservare la propria pelle e consultare il dermatologo se dovessero comparire piccoli arrossamenti, ricoperti da una squama che tende a riformarsi dopo essersi staccata, localizzati sulle parti del corpo esposte alla luce.

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