La pancreatite acuta è un’infiammazione piuttosto comune del pancreas, che dura da qualche giorno fino ad alcune settimane e si presenta con fitte dolorose e improvvise localizzate nella parte alta dell’addome.
Approfondiamo l’argomento con il professor Alessandro Zerbi, Responsabile di Chirurgia Pancreatica in Humanitas.
Pancreas: cos’è e qual è la sua funzione
Il pancreas è una ghiandola molto importante, dalla forma allungata, posta nell’addome tra stomaco e colonna vertebrale. Si tratta di una ghiandola con funzione endocrina ed esocrina. Il pancreas dunque secerne nel sangue gli ormoni che sintetizza, ma produce anche enzimi fondamentali per il processo digestivo.
La produzione e secrezione degli ormoni avviene attraverso delle strutture endocrine, situate all’interno dell’organo: le isole pancreatiche. Gli ormoni prodotti dal pancreas, come insulina e glucagone, sono fondamentali per regolare il livello di glicemia nel sangue.
I sintomi della pancreatite acuta
Parliamo di pancreatite acuta quando il pancreas si infiamma in maniera improvvisa. La pancreatite può manifestarsi con diversa intensità e durata, e può dunque risolversi in qualche giorno o durare diverse settimane.
Generalmente la pancreatite si sviluppa come conseguenza di una calcolosi della colecisti (o calcoli della cistifellea). Più raramente in seguito a un episodio di abuso di alcolici.
Il sintomo più comune della pancreatite è un dolore nella zona superiore dell’addome, che può interessare anche il dorso. Se l’infiammazione è più aggressiva il paziente può sviluppare anche nausea, vomito e febbre e, in casi di gravità maggiore, setticemia e insufficienza respiratoria e renale.
Gli esami fondamentali per la diagnosi
Il dolore, così specifico e localizzato, è il primo campanello d’allarme che lo specialista considererà durante i controlli. A seguito della valutazione clinica, verranno richiesti anche degli esami per confermare la diagnosi. In particolare, gli esami del sangue consentono di analizzare i livello di enzimi come amilasi e lipasi che, in caso si rivelino più alti del dovuto, possono segnalare un’alterazione del tessuto pancreatico.
Altri esami utili, soprattutto in caso di manifestazioni più aggressive del disturbo, sono l’ecografia, per individuare la presenza di calcoli biliari, e la TAC dell’addome con mezzo di contrasto.
La cura della pancreatite acuta
La cura della pancreatite acuta varia in base alla gravità del disturbo. Quando la patologia si presenta in forma lieve generalmente il paziente viene sottoposto a flebo, per integrare quei liquidi che sono andati persi, e deve osservare tra i 2 e i 3 giorni di digiuno.
Quando la pancreatite si manifesta in maniera più aggressiva potrebbe rivelarsi necessario il ricovero in terapia intensiva o, in casi più rari, intervenire per via chirurgica.
L’importanza dell’alimentazione
L’alimentazione è sempre un fattore importante quando si parla di infiammazioni addominali e la dieta mediterranea può contribuire a ristabilire il giusto equilibrio del pancreas. In particolare i pazienti dovrebbero aumentare l’apporto giornaliero di legumi, verdura (soprattutto a foglia verde), frutta (anche secca), cereali integrali, carni bianche e in generale alimenti ricchi di antiossidanti. È invece sconsigliato il consumo di grassi animali e di zuccheri.
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