Le pancreatiti sono disturbi che coinvolgono parecchie persone, e che si manifestano in fitte addominali di durata, gravità e frequenza diverse di caso in caso.
L’alimentazione può fare molto in termini di cura e prevenzione: approfondiamo l’argomento con il professor Alessandro Zerbi, Responsabile di Chirurgia Pancreatica in Humanitas.
Cos’è il pancreas?
Il pancreas è una ghiandola fondamentale, grande circa 20 cm, situata tra lo stomaco e la colonna vertebrale.
Come altre ghiandole, ha funzione endocrina, ovvero quella di secernere gli ormoni che immette nel circolo sanguigno – come l’insulina e il glucagone, prodotti dalle isole pancreatiche presenti al suo interno -, ed esocrina, ovvero produce enzimi digestivi.
Quando il pancreas si infiamma, può comparire la pancreatite acuta. Questa infiammazione può risolversi in pochi giorni, oppure presentarsi in forma più grave e può riproporsi più volte nel tempo.
Quali sono i sintomi della pancreatite acuta?
Spesso la pancreatite è causata dalla calcolosi della colecisti (o calcoli della cistifellea), ma può anche derivare da abuso di alcolici.
Tra i sintomi, il primo a cui prestare attenzione è il dolore alla parte alta dell’addome, che può irradiarsi al dorso, sotto forma di fitte. Al dolore possono affiancarsi altri sintomi, come febbre, nausea e vomito, e nei casi più gravi possono evolvere in setticemia.
Pancreatite acuta: come avviene la diagnosi?
Il dolore è il primo forte campanello d’allarme. Saranno poi gli esami del sangue a confermare la diagnosi: in caso di pancreatite, infatti, i valori di amilasi e lipasi, due enzimi, subiscono un aumento.
Se il professionista ne sente la necessità, potrà richiedere altri esami, da un’ecografia, a una tac all’addome.
Pancreatite acuta e alimentazione
La pancreatite acuta è un’infiammazione addominale, e come le altre infiammazioni addominali ha a che fare con l’alimentazione.
Anche la formazione di calcoli alla cistifellea è strettamente legata al consumo di molti carboidrati raffinati e di poche fibre, insieme all’obesità o alla perdita repentina di peso.
Dopo un episodio di pancreatite acuta, è importante seguire una dieta a basso contenuto di grassi e ad alto contenuto di proteine. Ciò significa introdurre alimenti come pesce, pollame, tofu, fagioli, lenticchie e altri legumi. Importanti anche gli antiossidanti, da assumere con frutta e verdura.
I cibi grassi, fritti o piccanti possono infiammare ulteriormente il pancreas e causare dolore, motivo per cui vanno evitati il più possibile, così come vanno eliminati gli alcolici.
Inoltre, sempre per il fatto che possono aumentare l’infiammazione, andrebbero evitati anche succhi di frutta, bevande gassate e zuccherate, insaccati, carni rosse e in generale alimenti ricchi di sale e poveri d’acqua.
Come si cura la pancreatite acuta?
Se la pancreatite acuta si presenta in forma lieve, 2-3 giorni di digiuno, eventualmente abbinati alla somministrazione di flebo per rifornire l’organismo dei liquidi persi saranno sufficienti.
In caso di forme più severe, potrebbe essere necessario il ricovero, e in alcuni casi gravi, l’intervento chirurgico. In ogni caso, sarà lo specialista a proporre la terapia più adeguata.
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