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Orecchio tappato: le cause e i rimedi

Avere un orecchio tappato è un sintomo piuttosto comune, spesso associato al raffreddore oppure a situazioni in cui si ha uno sbalzo di pressione, come un tuffo in acqua, un viaggio aereo o una salita in montagna. 

Il disturbo può risolversi spontaneamente in breve tempo oppure richiedere un consulto con uno specialista, soprattutto quando persiste, anche perché si accompagna a udito ovattato e conseguente sforzo uditivo

Quali sono le cause dell’orecchio tappato e quali i rimedi? Ne parliamo con la dottoressa Vanessa Piera Rossi, otorinolaringoiatra presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas e presso i centri medici Humanitas Medical Care

Orecchio tappato: quali sono le cause?

L’orecchio tappato può avere diverse cause, tra le più comuni troviamo: 

Tappo di cerume

Il cerume è una sostanza fisiologicamente secreta dal nostro organismo, che svolge funzione protettiva e antibatterica del condotto uditivo esterno.

Alcune persone sono predisposte a una maggior produzione di cerume e questo eccesso può causare la formazione di un tappo. La sua presenza si accompagna spesso a sintomi quali:

Anche una scorretta igiene dell’orecchio, per esempio utilizzando i cotton fioc, può favorire la formazione di tappi di cerume perché i bastoncini cotonati spingono il cerume in profondità e ne impediscono la naturale fuoriuscita. Inoltre potrebbero causare lesioni al timpano.

Sbalzo di pressione

Uno sbalzo di pressione esterna può tappare le orecchie, come accade durante un tuffo in piscina o al mare, un volo aereo (in fase di decollo e atterraggio) o in montagna, quando aumenta l’altitudine.

All’orecchio tappato può accompagnarsi anche dolore, che può derivare da un barotrauma, un danno ai tessuti causato da una variazione della pressione esterna. Questa situazione può portare a otite media, un’infezione della sezione dell’orecchio tra la membrana timpanica e la tuba di Eustachio. Quando la tuba di Eustachio non riesce a bilanciare adeguatamente la pressione, il dolore risulta essere più intenso, in particolare se c’è presenza di muco nella cassa timpanica. Questa condizione può manifestarsi facilmente durante voli a breve raggio, caratterizzati da rapidi cambiamenti di altitudine. Tuttavia, la causa del barotrauma può anche risiedere in una predisposizione individuale che rende la tuba di Eustachio incapace di compensare adeguatamente le significative variazioni di pressione.

Infezione dell’orecchio

L’otite esterna è un’infiammazione della cute del condotto uditivo esterno e della conca auricolare, la cui causa principale è un’infezione causata da batteri, funghi o più raramente virus.

L’otite media è un’infiammazione che coinvolge l’orecchio medio e interessa in particolare i bambini in età pediatrica (soprattutto tra i 6 mesi e i 6 anni); la causa risiede in un’infezione batterica o virale. L’otite media può verificarsi anche negli adulti e se monolaterale necessita di una visita accurata con endoscopia delle fosse nasali per valutare la rinofaringe.

Ostruzione della tuba di Eustachio

La tromba di Eustachio (o tuba) è il condotto che collega il rinofaringe (ovvero la parte alta della faringe) con l’orecchio medio. Il muco può ostruire la tuba, per esempio in caso di raffreddore o allergia, con conseguente ovattamento auricolare e difficoltà uditive.

Orecchio tappato: cosa fare?

Se le orecchie sono tappate per via di uno sbalzo di pressione, in molti casi è sufficiente bere un po’ d’acqua, deglutire, sbadigliare oppure masticare per risolvere il disturbo.

Chi va in montagna o prende un aereo, se ha avuto passati episodi di otite media causata da variazioni pressorie, o chi tende ad avere le orecchie tappate in altitudine o dopo brevi immersioni in mare, dovrebbe adottare alcune precauzioni. L’orecchio, infatti, può essere allenato a gestire le variazioni di pressione esterna attraverso esercizi di compensazione come la manovra di Valsalva o usando un dispositivo come l’Otovent, un palloncino che viene gonfiato e sgonfiato attraverso il naso. 

Se invece l’orecchio è tappato per altre ragioni è bene consultare il medico, che potrebbe suggerire lavaggi auricolari o altri prodotti utili a sciogliere il muco o il cerume oppure una terapia farmacologica, a seconda della diagnosi. Se il disturbo persiste è opportuno rivolgersi all’otorinolaringoiatra che provvederà a valutare le condizioni del paziente e stabilire l’eventuale trattamento più adeguato. In presenza di un tappo di cerume, per esempio, ricorrerà ad appositi aspiratori che in pochi secondi consentono l’espulsione del tappo.

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