La cura dei nostri occhi dipende anche dall’idratazione e dunque dall’apporto di acqua e liquidi che assicuriamo al nostro corpo. Ne ha parlato il professor Paolo Vinciguerra, Responsabile di Humanitas Centro Oculistico, in un’intervista.
“L’occhio è composto da tessuti, come la cornea e il vitreo, che sono fatti di acqua per più del 90%. Se abbiamo una riduzione del contenuto di liquidi nel nostro organismo, tale concentrazione può variare”.
Il rischio è maggiore soprattutto nei mesi estivi: “È in estate, per esempio, che si registra una maggiore incidenza dei casi di distacco della retina. Una forte disidratazione può determinare una contrazione del vitreo, la gelatina contenuta sul davanti della retina e dietro il cristallino. Essendo per sua natura aderente alla retina, il vitreo contraendosi può strapparla e generare delle rotture. E quando fa caldo, quando si suda molto, prediamo liquidi più facilmente.
Un’insufficiente idratazione porta il nostro organismo a risparmiare i liquidi, per cui ci sentiamo la bocca asciutta, produciamo meno urina e abbiamo poca saliva. Viene anche ridotta la produzione di lacrime e il maggior attrito che si crea quando le palpebre scorrono sull’occhio provoca un’irritazione”, spiega il prof. Vinciguerra.
Cosa bere?
“Sono da evitare le bevande e le bibite dolcificate, che assorbono liquidi per diluire gli zuccheri. Meglio poi preferire le acque oligominerali alle minerali: le prime ci aiutano a integrare più rapidamente il fabbisogno di liquidi. Non conviene però bere in una volta sola un’intera bottiglia, meglio optare per un consumo costante, un bicchiere d’acqua più volte nel corso della giornata”.
Attenzione anche a ciò che si mangia, perché “In generale, il consumo di grassi, sale, spezie e di piatti elaborati, richiede più acqua alla digestione”, ricorda il prof. Vinciguerra.
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