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Occhi: che cosa sono le mosche volanti?

Può essere capitato a tutti, in particolare a coloro che soffrono di forte miopia: vedere dei puntini neri, come moscerini, capelli o veli, che si muovono nel campo visivo, oppure percepire lampi di luce, come flash di macchina fotografica.

È importante non sottovalutare questi sintomi e, al loro comparire, sottoporsi a una visita oculistica, al fine di evitare possibili rare ma serie conseguenze, come il distacco della retina.

Ne parliamo con il dottor Fabrizio Camesasca, oculista presso Humanitas Centro Oculistico Rozzano e Responsabile dell’Oculistica Humanitas Medical Care.

Che cosa sono le mosche volanti?

Le “mosche volanti”, o meglio, i corpi mobili vitreali, ovvero quei puntini neri simili a moscerini, filini ragnatele o a volte veli, che vagano nel campo visivo, sono opacità che si formano all’interno del corpo vitreo, la gelatina che riempie l’occhio, con il passare del tempo, a causa del suo progressivo scioglimento.

Queste opacità proiettano la loro ombra e sono più facilmente percepibili guardando uno sfondo chiaro, come il cielo o un muro bianco. È un fenomeno estremamente comune e può interessare chiunque, in particolar modo chi soffre di miopia elevata e/o ha più di 55 anni.

Mosche volanti: la visita oculistica per accertamenti

A meno che queste opacità non compaiano numerose o all’improvviso, usualmente non sono associate a situazioni pericolose, ma richiedono comunque una visita specialistica oculistica.

Questo perché il corpo vitreo in parte sciolto, sollecitato dalle forze di rotazione dell’occhio, viene “tirato” e, nel caso sia fortemente attaccato alla parete interna dell’occhio dove si trova la retina, può scaricare la trazione su quest’ultima e indurre degli strappi retinici (parliamo in questi casi di rotture retiniche).

Nei casi di estrema gravità, da una rottura retinica si può arrivare al distacco della retina.

Distacco della retina, come si interviene?

La presenza improvvisa di corpi mobili nel campo visivo, soprattutto se accompagnata da lampi di luce, deve indurre a rivolgersi senza esitazione all’oculista.

La diagnosi di un eventuale distacco della retina richiede la valutazione del fondo dell’occhio e della retina dopo dilatazione della pupilla con apposito collirio.

In presenza di rottura retinica, quando tempestivamente diagnosticata, l’oculista programmerà il prima possibile un trattamento laser (se la lesione è poco estesa) al fine di saldare la retina e impedire che il vitreo liquefatto passi dalla rottura e progressivamente stacchi la retina circostante, come la carta da parati da un muro.  Qualora la rottura sia più estesa o abbia indotto un distacco di retina, la terapia è chirurgica.

Specialista in Oftalmologia

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