Lo sport fa bene, lo sanno tutti, ma alcuni episodi di cronaca ci ricordano che anche soggetti giovani ed apparentemente sani incorrono in problematiche molto serie culminanti, a volte, nell’arresto cardiocircolatorio e nella morte cardiaca improvvisa. Un contributo dagli specialisti di Humanitas Mater Domini di Castellanza-Varese.
È sempre più attuale l’importanza della prevenzione e della conoscenza delle manovre di primo soccorso. A ricordacelo è Adriano Bovo, infermiere di Humanitas Mater Domini e podista della Par Canegrate, coinvolto durante una mezza maratona in un drammatico evento che, grazie anche al suo intervento, si è risolto positivamente.
Poco tempo fa, infatti, durante la Mezza Maratona di Treviglio, la vita di un atleta 50enne è stata salvata grazie alle manovre di rianimazione cardio-polmonare che l’atleta-infermiere, insieme ad una ragazza sopraggiunta nel frattempo, ha praticato per 9 minuti al maratoneta colto da malore.
“Dopo il nostro intervento – spiega Adriano Bovo – sono arrivate due ambulanze dotate di defibrillatore utilizzato dai soccorritori per rianimare l’uomo, ripristinando così il normale battito cardiaco. Molto importante è stata la fase preliminare, durante la quale abbiamo eseguito il Basic Life Support (BLS).”
Il fatto non è passato inosservato: Humanitas Mater Domini ha, infatti, deciso di farsi promotrice di un progetto pilota, organizzando venerdì 14 novembre (c/o Aula Didattica dell’Istituto), una serata informativa per i soci della società sportiva Par Canegrate.
L’obiettivo è permettere agli “atleti” di approfondire la loro conoscenza circa le cause e i fattori predisponenti l’arresto cardiaco ed apprendere le manovre fondamentali di rianimazione cardiopolmonare, per mantenere le funzioni vitali durante l’attesa dei soccorsi e della defibrillazione.
“Non farsi trovare impreparati” è il monito di Adriano Bovo, Laura Guzzetti (infermieri di Emodinamica ed Elettrofisiologia) e del dottor Massimo Tritto (Responsabile di Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione), relatori della serata.
“L’esercizio fisico, soprattutto se praticato occasionalmente, non è di per sé una causa di aumentata mortalità, ma comporta un rischio se praticato da persone che non sanno di essere affette da malattie cardiache: è la combinazione fra quest’ultime e lo sforzo a scatenare in alcuni casi un’aritmia fatale” – spiega il dottor Massimo Tritto. Per ridurre tale pericolo ed individuare tempestivamente eventuali patologie cardiovascolari non note e che espongono il soggetto ad un rischio, anche di morte improvvisa, è consigliato eseguire esami specifici per valutare e tenere sotto controllo la propria salute.
Questa serata vuole essere la prima di un progetto che sarebbe interessante possa coinvolgere anche altre realtà territoriali e società sportive. La possibilità di formare la popolazione, soprattutto sportiva, sulle manovre di primo soccorso di rianimazione cardiopolmonare, è infatti di grande utilità sociale.
Per informazioni, è possibile rivolgersi direttamente a Humanitas Mater Domini, contattando il nr. 0331 476220.
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