Tra le cause principali che determinano l’abbassamento e la perdita della vista, a livello globale, c’è la miopia.
Per questo motivo è consigliabile conoscerne gli aspetti principali, le cause e i sintomi e identificare gli accorgimenti da attuare per impedirne il peggioramento.
Approfondiamo l’argomento con il dottor Rosario Urso, dell’équipe di Oculistica diretta dal prof. Paolo Vinciguerra, presso Humanitas Rozzano.
Cos’è la miopia?
La miopia è un difetto di rifrazione dell’occhio che impedisce di mettere a fuoco gli oggetti lontani.
Ciò accade perché l’immagine di ciò che un miope osserva si forma davanti alla retina anziché su di essa, come dovrebbe.
Esistono diversi gradi di miopia: Quando siamo di fronte a deficit visivi che vanno da 0 a –6 diottrie, parliamo di miopia leggera o scolare. Questo tipo di miopia si può correggere anche attraverso l’uso di occhiali o di lenti a contatto.
Quando il deficit supera le -6 diottrie, fino anche a -30, parliamo di miopia grave o patologica.
Miopia: a quale età si manifesta
La miopia patologica (degenerativa) insorge intorno ai 5-6 anni e in genere è associata all’allungamento del bulbo oculare e ad alterazioni della retina. Questi due fattori possono causare un grave abbassamento della vista.
Se la miopia insorge in età adolescenziale, generalmente non va oltre le 6-7 diottrie e progredisce lentamente, per stabilizzarsi al termine dello sviluppo corporeo.
Per questi motivi, è opportuno che i genitori osservino con attenzione i comportamenti dei bambini nelle situazioni in cui più affaticano gli occhi, come per esempio durante la lettura.
Le cause della miopia
C’è una predisposizione familiare alla miopia, in quanto le capacità visive di un individuo sono in gran parte determinate geneticamente.
Nei figli di genitori miopi è possibile osservare, se non la presenza dello stesso difetto, una predisposizione a sviluppare il disturbo in età adulta.
Esistono anche interi gruppi familiari colpiti da miopia patologica: oltre alla predisposizione familiare, è stato dimostrato che la miopia può essere indotta da comportamenti scorretti quali sforzi prolungati, come leggere con poca luce o tenere il testo troppo vicino al viso.
Anche le persone che leggono a lungo o svolgono lavori di precisione, magari per professione, raggiungono gradi elevati di miopia, che può progredire anche dopo i 30 anni.
Miopia: come si cura?
Strumenti come gli occhiali e le lenti a contatto sono puramente correttivi, seppur efficaci, per difetti come la miopia.
Oggi esistono nuove e sofisticate tecnologie con le quali è possibile “operare” la miopia con risultati positivi in un importante numero di casi.
La chirurgia più utilizzata in questo tipo di interventi è il laser a eccimeri, usata al posto dei bisturi.
Con questa tecnologia si riesce a correggere con estrema precisione molti problemi di rifrazione, dove si registrano un’alterazione nel passaggio dei raggi luminosi attraverso il sistema di “lenti” dell’occhio.
Gli interventi di chirurgia refrattiva curano i difetti della vista ma non le patologie spesso associate alla miopia, come il glaucoma, le degenerazioni della retina o il suo distacco.
Visite ed esami
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici