Le malattie cardiovascolari interessano il cuore e i vasi sanguigni e rappresentano una delle principali cause di morte nel nostro Paese.
Sono un gruppo di patologie definite “multifattoriali” perché i fattori di rischio ad esse associate sono diversi, alcuni modificabili mediante interventi di educazione o terapia farmacologica specifica.
Diversi studi evidenziano che in assenza o l’eliminazione di alcuni fattori di rischio tra i 35 e i 50 anni, si può significativamente ridurre la probabilità di sviluppare queste malattie.
Quali sono i fattori di rischio cardiovascolare e come prevenire le malattie cardiovascolari?
Ne parliamo con la dottoressa Tiziana Anita Ammaturo, cardiologa presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano e i centri medici Humanitas Medical Care.
Malattie cardiovascolari: i fattori di rischio
Le malattie cardiovascolari possono essere congenite, se presenti dalla nascita, oppure acquisite, se si manifestano nel corso della vita.
I fattori di rischio possono essere:
Modificabili se, attraverso comportamenti consapevoli, come la correzione di alcune abitudini di vita anche con il supporto di professionisti, possono essere controllati o gestiti.
Ne sono un esempio:
- alimentazione non equilibrata;
- fumo;
- vita sedentaria;
- consumo di alcol o sostanze stupefacenti;
- obesità;
- stress;
- ipertensione arteriosa (pressione alta);
- elevati livelli di colesterolo e trigliceridi;
- diabete mellito.
Non modificabili: se non si possono modificare come
- familiarità;
- età;
- etnia;
- sesso.
La presenza combinata di uno o più di questi elementi può aumentare il rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare.
Alcuni comportamenti possono dunque aumentare il rischio di malattie cardiache:
- una dieta ricca di calorie e grassi saturi può comportare un aumento dei livelli di colesterolo e altri grassi nel sangue, con conseguente maggiore probabilità di sviluppare aterosclerosi e quindi patologie cardiovascolari. Inoltre, troppo sale (sodio) nella dieta può favorire l’aumento dei valori pressori.
- la sedentarietà e la mancanza di attività fisica favoriscono la comparsa di altri fattori di rischio come obesità, pressione alta, livelli elevati di colesterolo e diabete, che aumentano la probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari.
- l’alcol, il cui consumo eccessivo può alzare i livelli della pressione arteriosa e aumentare il rischio di malattie cardiache.
- il fumo può danneggiare il cuore e i vasi sanguigni, con conseguente rischio di ictus, infarto miocardico, o altre patologie cardiovascolari.
Come prevenire le malattie cardiovascolari
Un’alimentazione sana ed equilibrata aiuta a mantenere nella norma peso corporeo, livello di colesterolo e pressione arteriosa. La dieta mediterranea è l’ideale perché ricca di verdura, frutta, cereali, pesce, con un consumo ridotto di carni rosse e insaccati e, generalmente, di grassi saturi, con una marcata riduzione di fritture e zuccheri, prediligendo l’olio d’oliva come condimento principale.
Dedicare del tempo all’attività fisica è importante nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Mezz’ora di attività moderata al giorno, come una camminata veloce, ciclismo o nuoto (in base all’età e alla tollerabilità individuale), aiutano a diminuire le probabilità di sviluppare una patologia cardiovascolare.
Evitare fumo, bevande alcoliche e sostanze stupefacenti e moderare l’assunzione di caffeina, sono scelte fondamentali per ridurre il rischio.
Malattie cardiovascolari e prevenzione: quali esami fare?
Anche se non si avvertono disturbi o segnali di allarme, anche in assenza di fattori di rischio, è opportuno effettuare una prima visita cardiologica dopo aver superato i 40 anni, così da comprendere il proprio quadro di rischio cardiovascolare.
È importante monitorare regolarmente la pressione sanguigna e il battito cardiaco.
Gli esami del sangue raccomandati (per gli uomini oltre i 35 anni e per le donne oltre i 45), includono analisi di routine ed esami più specifici:
- emocromo;
- creatininemia;
- azotemia;
- sodio;
- potassio;
- uricemia;
- transaminasi;
- elettroforesi delle proteine;
- glicemia;
- emoglobina glicata;
- profilo lipidico completo (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi).
Infatti, i soggetti con diabete mellito ed alti valori nel sangue di colesterolo e trigliceridi, presentano un rischio elevato di sviluppare problemi cardiovascolari.
Nelle persone ad alto rischio è fondamentale l’identificazione precoce e la correzione delle cause, attraverso uno screening approfondito nel corso delle visite di controllo con la prima raccolta di dati (anamnesi), le analisi del sangue e un’eventuale terapia farmacologica.
Per quanto riguarda la prevenzione secondaria, ovvero quella rivolta a coloro che hanno già avuto episodi di infarto o altri eventi cardiaci, occorre controllare i fattori di rischio, proseguire, secondo le indicazioni ricevute, la terapia farmacologica ed effettuare regolari controlli clinici e strumentali.
Malattie cardiovascolari: i sintomi
È essenziale consultare un cardiologo in seguito alla comparsa di sintomi come:
- palpitazioni e tachicardia – ritmo cardiaco irregolare o accelerato;
- dolore al torace o dietro le scapole;
- capogiri;
- perdita di coscienza rapida e inaspettata, nota come sincope;
- dispnea (difficoltà respiratoria senza un’apparente causa fisica o quando si è distesi);
- diminuzione della resistenza fisica, con affaticamento anche dopo azioni precedentemente tollerate.
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