Adolescenti e attività digitali: un binomio spesso molto stretto, dalle molteplici implicazioni; implicazioni che però possono essere anche fisiche. Ne parliamo con la dottoressa Lara Castagnetti, specialista in riabilitazione ortopedica e osteopatia in Humanitas.
“Sono sempre di più gli adolescenti che lamentano mal di schiena e che appaiono ingobbiti, con una muscolatura della schiena e delle cosce poco elastica e retratta. Spesso sono ragazzi intorno ai 15-16 anni che dedicano molto tempo alle attività digitali (smartphone, tablet, videogiochi), sono sedentari e non fanno sport. A questa età infatti, a meno che non ci sia una grande passione nata magari negli anni dell’infanzia, lo sport viene abbandonato e non è facile convincere i ragazzi dell’importanza dell’attività fisica”, spiega la specialista.
Peggiorano equilibrio e coordinamento
“L’uso costante delle tecnologie digitali durante l’esecuzione di compiti motori come il cammino, peggiorano equilibrio e coordinamento; il baricentro si sposta in avanti e le spalle tendono a chiudersi: ecco perché i ragazzi appaiono sempre più ingobbiti, assomigliando in termini posturali agli impiegati da ufficio, che passano il tempo con testa, collo e schiena chini sulla scrivania.
Da uno studio è emerso come di fronte alla richiesta di compiti motori complessi il coordinamento peggiora e pertanto si ha un peggioramento della deambulazione se mentre si cammina si scrive al cellulare, con il rischio di non percepire la presenza di ostacoli davanti a sé e inciampare”, sottolinea la dottoressa Castagnetti.
Quando rivolgersi al medico?
“Il campanello d’allarme è dato dalla presenza di mal di schiena, costante o intermittente, ma che si protrae per lungo tempo. Nel corso della visita specialistica, osserviamo la schiena e chiediamo eventuali accertamenti radiologici per escludere eventuali patologie a carico del rachide o dismorfismi. Procediamo poi con il trattamento osteopatico e con la rieducazione posturale”.
Trattamento osteopatico e rieducazione posturale
“Il trattamento osteopatico rientra nella medicina manuale: l’operatore mediante l’uso delle proprie mani applica precise tecniche (che possono variare a seconda dell’obiettivo da raggiungere) che agiscono a livello dei tessuti molli, per esempio dei muscoli e la fascia, e dello scheletro, laddove occorra. L’obiettivo è riequilibrare la struttura; i benefici del trattamento osteopatico però devono essere sostenuti dalla rieducazione posturale. Se non si associa un rinforzo muscolare e l’assunzione di adeguate posizioni, i disturbi si ripresenteranno: è dunque fondamentale educare i muscoli e la respirazione al fine di migliorare la postura del paziente e mantenere così i benefici dell’osteopatia”, sottolinea la dottoressa Castagnetti.
Il ruolo dello sport
Fondamentale è poi la lotta alla sedentarietà, è bene che i ragazzi si dedichino all’attività fisica. Sono indicate le attività di tipo aerobico, che contribuiscono all’elasticità muscolare e al loro trofismo. Da un punto di vista posturale, sono particolarmente adatti sport come pallavolo, pallacanestro, canottaggio e nuoto (soprattutto nello stile del dorso). L’impegno dovrebbe essere costante, 2-3 volte a settimana, senza però arrivare a livelli agonistici”, conclude la dottoressa.
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