“Il naso è la parte dei nostri polmoni che si può toccare con un dito”: a sottolinearlo è il dottor Luca Malvezzi, specialista in Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale in Humanitas, in un’intervista a Cuore e denari su Radio24.
“Respirare con la bocca non è la stessa cosa che respirare con il naso. Il naso infatti termoumidifica l’aria, la scalda e la purifica, agisce come un filtro. Se il naso e i seni paranasali funzionano male, spesso funzionano male anche i polmoni”, sottolinea il dottor Malvezzi.
I sintomi da non sottovalutare
“Ecco perché occorre curare la salute del naso, prestando attenzione alla presenza di condizioni quali problemi alla respirazione, presenza di numerosi starnuti o abbondante produzione di secrezioni, percezione di raffreddore persistente o quasi. Tutte queste situazioni necessitano un approfondimento specialistico e vanno studiate non solo in funzione della buona respirazione nasale, ma anche in funzione della buona funzionalità respiratoria polmonare”, precisa lo specialista.
Bambini che respirano con la bocca aperta, è colpa delle adenoidi?
“I bambini producono tanto muco e questo è normale, la conformazione delle vie respiratorie infatti è diversa rispetto a quella di un adulto.
Nella prima infanzia le adenoidi e le tonsille sono tessuto linfatico e servono per completare il sistema immunitario: quando un bambino incontra un agente esterno patogeno, non ancora conosciuto dall’organismo, adenoidi e tonsille lavorano di più e si ingrossano. È un dato protettivo per l’organismo, ma questa ipertrofia può portare il bambino a respirare male, tendenzialmente con la bocca aperta di notte, come se rantolasse. In presenza di questi sintomi è bene rivolgersi a uno specialista, per effettuare una corretta valutazione”, raccomanda il dottor Malvezzi.
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